lunedì 21 febbraio 2011

Il TB non ha confini



Non crediate che il titolo di questo post sia una roboante fanfaronata buttata là solo per fare impressione; è, invece, la purissima verità. E lo è grazie alla più indefessa Treggista Planetaria che il TB si onora di annoverare tra i propri collaboratori e aficionados: Cristina la Meharista.

Dov'è andata a rifinire, stavolta, Cristina? Rispondere a una domanda del genere costringe innanzitutto a rispolverare il manuale di geografia: nientemeno che nell'Arcipelago di Turks e Caicos, possedimento d'oltremare britannico nei Caraibi. Capito, eh! E, spingendosi in quella remota parte di mondo, Cristina ha, a modo suo, scritto una pagina di storia del Treggia's Blog.

L'isola principale dell'arcipelago (ovviamente un paradiso fiscale) si chiama Grand Turk. Pare che, nel 1962, la navicella spaziale Friendship, con a bordo l'astronauta John Glenn (vale a dire il primo americano nello spazio che "rispose" al sovietico Jurij Gagarin), ammarò proprio vicino a Grand Turk dopo aver compiuto tre orbite intorno alla Terra; una specie di Mezzosacco dello spazio, insomma, che inoltre, al ritorno, ebbe non pochi problemi. Lo scudo termico si guastò, e un guasto allo scudo termico mentre stai rientrando nell'atmosfera terrestre non è come fondere un fusibile o rompere un semiasse. John Glenn rischiò seriamente di essere il primo americano morto nello spazio; per fortuna tutto andò bene, e si fece un bello splash nelle acque delle Turks e Caicos. Una cosa che dev'essere decisamente piacevole:


La spiaggia di Grand Turk Island

Insomma, poniamo che, dopo lo scudo, avesse avuto anche uno sculo termico e fosse ammarato in una ridente baietta ghiacciata in Groenlandia o in un riposto anfratto della Georgia Australe; invece no. Andò a ammarare in questo paradiso terrestre, e in questo lo mise in tasca anche a Gagarin. Sì, d'accordo, il russo sarà pure stato il primo uomo nello spazio, ma gli toccò di ritornare a terra in un campo di patate vicino alla località di Tachtarova.

Insomma, i turchi-e-caicosi (si chiameranno così gli abitanti dell'arcipelago, e quelli di Grand Turk granturchi?) furono talmente onorati che il primo americano spaziale fosse andato a cascare a casa loro, che decisero di ornare il loro aeroporto proprio con l'elemento di punta della navicella Friendship di John Glenn. E' quello che vedete nelle foto, risalente appunto al 1962 (anno assolutamente treggistico), e che sposta i confini del Treggia's Blog allo spazio sconfinato. Qui, oramai, non è più questione di Balille e Topolino: qui si punta direttamente alla NASA. Solo perché non era ancora nata, ma se lo fosse stata già il 21 luglio 1969, sono quasi sicuro che Cristina si sarebbe nascosta nel LEM dell'Apollo 11 e avrebbe fotografato quello storico treggione lunare!