Mark B., come oramai dovrebbe essere noto a chiunque frequenti il TB, ha una specialità nella quale è maestro incontrastato: la ricerca e il reperimento delle Oldest Ones, vale a dire gli esemplari più vecchi rimasti in circolazione di un dato modello. Con le 500 si è già dato ampiamente da fare a Firenze, ma per trovare quello che è probabilmente il più vecchio Cinquino d'Italia si è dovuto spostare in quel di Genova (o meglio, "a un raduno nei dintorni della città ligure", come ha specificato lo stesso Mark nella mail di invio).
Nonna Mezzasacca (e immagino qui qualche luccicone negli occhi di Cristina la Meharista, propagatrice del termine) proviene direttamente dal remoto 1957, il primo anno di produzione della Nuova 500. Immaginare una 500 con cinquantaquattro anni sul groppone (anzi, sul tettino apribile) può ragionevolmente dare qualche giramento di testa anche a chi non s'interessa troppo di vecchie autovetture; il fatto è che di Cinquini se ne vedono ancora talmente tanti in giro, che è una macchina del tutto familiare, attuale, presente. Il look, poi, non è mai cambiato molto (ed è un peccato che, ad un certo punto, siano state abbandonati i deliziosi cerchioni smaltati in bianco; forse il tratto più distintivo delle 500 più vecchie, assieme alle portiere controvento e al tettino nero).
Mark B., tra le altre cose, ha tracciato nella sua mail l'interessante storia di un'altra vetusta 500, stavolta fiorentina. Il 17 luglio 1957, infatti, una nota concessionaria automobilistica (ancora in attività) si fece immatricolare come "auto dimostrativa" un'appena nata 500 con la targa FI 100000; la vettura andò purtroppo perduta, assieme a migliaia di altre, durante l'alluvione del 4 novembre 1966. Forse la "vittima automobilistica" più illustre, una specie di Cristo di Cimabue delle automobili. Per un'incredibile coincidenza, un altro 17 luglio, nel 1979, vide l'immatricolazione della targa FI A00000.
Nonna Mezzasacca (e immagino qui qualche luccicone negli occhi di Cristina la Meharista, propagatrice del termine) proviene direttamente dal remoto 1957, il primo anno di produzione della Nuova 500. Immaginare una 500 con cinquantaquattro anni sul groppone (anzi, sul tettino apribile) può ragionevolmente dare qualche giramento di testa anche a chi non s'interessa troppo di vecchie autovetture; il fatto è che di Cinquini se ne vedono ancora talmente tanti in giro, che è una macchina del tutto familiare, attuale, presente. Il look, poi, non è mai cambiato molto (ed è un peccato che, ad un certo punto, siano state abbandonati i deliziosi cerchioni smaltati in bianco; forse il tratto più distintivo delle 500 più vecchie, assieme alle portiere controvento e al tettino nero).
Mark B., tra le altre cose, ha tracciato nella sua mail l'interessante storia di un'altra vetusta 500, stavolta fiorentina. Il 17 luglio 1957, infatti, una nota concessionaria automobilistica (ancora in attività) si fece immatricolare come "auto dimostrativa" un'appena nata 500 con la targa FI 100000; la vettura andò purtroppo perduta, assieme a migliaia di altre, durante l'alluvione del 4 novembre 1966. Forse la "vittima automobilistica" più illustre, una specie di Cristo di Cimabue delle automobili. Per un'incredibile coincidenza, un altro 17 luglio, nel 1979, vide l'immatricolazione della targa FI A00000.