martedì 3 gennaio 2012

I primi Mezzisacchi del 2012





Quand'è che il TB non sarà più il TB? A questa fatale domanda risponde il Saggio: Quando non avrà più mezzisacchi. Francamente, però, non c'è di questo pericolo; anche in quest'atréggica invernata, le 500 non si sono fatte desiderare. Eccovi quindi i primi mezzisacchi del 2012, anche se quello sopra non solo appartiene ancora al 2011, ma è addirittura un replicante. Beh, quanno ce và, ce vole. Una 500 del 1963, se la becchi, deve starci anche un paio di volte, se necessario; poi c'è sempre la famosa questione della continuità... Comunque, per aggiungere qualcosa di nuovo, ho preso anche una foto dell'interno bombardato; a dire il vero, gli interni dei Cinquini (specie quelli più antichi) meriterebbero a volte dei post a sé stanti...



Da un estremo all'altro: questo è un esempio di tarda ritargatura di una 500 (a dire il vero, se ne vedono anche con le targhe alfanumeriche; ma quelle manco le considero...). Chissà da quale anno proveniva questa qui; sicuramente non dal 1984 quando è stata reimmatricolata quasi alla fine delle targhe aranciobianconere. Nel 1984 (avevo 21 anni, ma è meglio non essere colto da tali ricordi) giravano già le Pande, e abbondantemente. Si tratta comunque dell'ultimo modello della 500, facilmente riconoscibile dal "logo" Fiat stile anni '70. Non improbabile che sia del '73 o '74.



Questa romagnuola notturna è invece, sicuramente, del 1974 e appartiene alle tre tregge ritrovate nella stessa stradina vicino al Policlinico. Ha una targa quasi particolare; se fosse stata appiccicata ad una vettura diversa, forse l'avrei messa nella speciale categoria. Ma i Cinquini, come sanno bene i fedelissimi del TB, sono i principali portatori di targacce dell'Universo e, da loro, ci si aspetta sempre ben altro. Le foto notturne non rendono giustizia ad una caratteristica cromatica molto celebre delle 500 di quel periodo: il blu scuro cangiante, che dopo un po' si slabbrava in macchie opalescenti con riflessi simili a quelli delle chiazze di petrolio in mare. Chiunque, negli anni '60 e '70, abbia avuto una Fiat (non solo una 500) di quel colore è dovuto passare per il progressivo smangiamento del blu scuro. Un must. E anche un'indice dell'eccelsa qualità delle vernici agnelliane.




Infine, un tributo al mio quartiere e alle tregge dietro casa. Le vedevo da secoli, e eccole qua; a breve distanza, anche la Maremma Cignala, la Treggia n° 3 del blog, ancora bella in banda. E chi le smuove, queste qui? L'Isolotto, come dire, è un quartiere Cinquecentesco. La prima, quella blu scura del 1971, sembra contraddire tutto il discorso sul colore che facevo prima: è, anzi, bella lucida e splendente. Si vede che i' padrone gnen'arà dahe di bruschino. La seconda, quella bianca del 1968, è invece il più classico esempio di Medius Saccus Oxydatus atque Exgarrupatus (si veda particolarmente la foto laterale). Posso dire che, tra le 500, queste sono le mie preferite? Vabbé, anche se non posso, lo dico lo stesso!