giovedì 10 novembre 2011

Elba (1)


Ma sí, certo, questa la avete già vista. Risale al 2 settembre 2009; fa parte delle Tregge elbane. E non so andare avanti. Capirete tutti perché, se seguite almeno un po' questo blog. Qualche giorno fa mi era toccato parlare di Genova, e qui ci sono le Tregge genovesi. Ora mi tocca parlare dell'Elba, della mia Elba, negli stessi termini. Distruzione e morte. La persona che è morta a Marina di Campo, in casa sua, la conoscevo fin da bambino. E, ancora una volta, non so andare più avanti.

In questo e nei prossimi post sezza categoria farò vedere che cosa è successo all'Isola d'Elba lunedì 7 novembre 2011. Per mezzo di foto già pubblicate e di filmati. La Guzzi Alce Verde la avevo fotografata nell'estate del 2009 a Cavoli, una delle più belle e famose spiagge dell'isola. Esattamente nel parcheggio antistante alla spiaggia.

Ciò che segue è quel che ne rimane. Si vede anche il medesimo parcheggio.




domenica 6 novembre 2011

Le Aliene



Oggi un bel tris di "Aliene", vale a dire di Cinquecento trovate tutte sí a Firenze e dintorni, ma immatricolate ben altrove. Negli ultimi tempi ho deciso di tornare a dare parecchio spazio ai Cinquini; un po' perché nella brutta stagione il numero di tregge che si vedono in giro diminuisce drammaticamente, e un po' perché la mia situazione personale non mi permette di stare in giro nella quantità giornaliera usuale. Comunque sia, la Kodak è sempre in agguato!

Si parte con questa càndida partenopea del 1972, la cui targa era ben cominciata con quel "78 77"; colgo l'occasione per dire che, a Firenze, circolano ancora diverse 500 con targhe più che notevoli, che ho visto in giro ma che non ho avuto ancora occasione di fotografare. Ce ne sarà sicuramente tempo e luogo.


La savonese presa al volo (una delle ultime che mi è riuscito) è invece del 1969, ed è una delle "girellone" di Firenze. Le "girellone" sono quelle tregge (non soltanto 500!) che sono riuscito a vedere molto spesso, e in zone molto diverse della città; meriterebbero forse una categoria a sé, dato che sono quelle che rispondono maggiormente al criterio fondamentale del TB: l'uso quotidiano.



Finalmente un po' di Salento anche a Firenze! Lo dico perché tutti hanno avuto modo di vedere quale autentica miniera di tregge sia quella bellissima zona (grazie, naturalmente, a Cristina la Meharista che proprio ieri era qui assieme a una sua amica salentina; le saluto entrambe con un abbraccione!), e trovare un'autentica treggina leccese in trasferta non può che farmi un grande piacere. Anche lei è del 1969. E colgo anche l'occasione per ricordare che questo è l'ottantesimo post che si occupa di Fiat 500, a partire dal primo in assoluto del 1° giugno 2009. Sicuramente un buon modo di festeggiarlo!


venerdì 4 novembre 2011

Zena


Genova. Sicuramente, oggi, non è il momento giusto per parlare di automobili. Nemmeno in un blog che se ne occupa, sia pure in un modo un po' particolare. Genova, Amaranera. I pensieri sono tanti, e non sono belli; uno, e grande, va all'amico Fabrizio, che spero non essere stato colpito dall'alluvione di oggi. 4 novembre; e qui a Firenze, del 4 novembre ne sappiamo qualcosa. E, allora, questa macchina genovese, una Fiat 2300 S Ghia del 1963, serva come augurio per tutta Genova e per i genovesi di qualsiasi universo. In un'altra occasione avrebbe meritato un bel post; oggi invoca silenzio per chi non c'è più, e rabbia per chi rimane.

La bisarca di Noè (1)


La Bisarca di Noè giace oramai da qualche mese nelle riserve del TB, vale a dire quelle foto che aspetto un po' prima di inserire. In questo caso, ci sono almeno un paio di motivi validi; il primo è che le macchine bisarcate provengono tutte dalla Mille Miglia storica che si tiene ogni anno, e a me le rievocazioni storiche con le "auto d'epoca" non piacciono granché; il secondo è che, nel caso specifico, nutro una famosa e annosa antipatia per quel nazista schifoso di Ferdinand Porsche e per le autovetture che recano il suo nome. Il Treggista è fatto così: persona di istinti sanguigni che trasferisce in tutto e per tutto sulle automobili, sulla loro storia e sul loro aspetto esteriore e interiore (sociale, politico, economico). Insomma, come dire, a qualcuno che oggi fosse entrato qui per la prima volta, questo blog potrebbe anche sembrare serio!

Però la bisarca, in fondo, riportava via le macchine a raduno terminato, e il Treggista sa e deve essere imparziale non curandosi delle proprie antipatie e dei suoi gusti particolari. Quindi, ecco la Porsc' 911 più classica e pure con una targa indefinibilmente particolare. La quale è del 1973. Poco altro avrei da dire; una vettura del genere proprio non mi ispira. Mi puzza ancora troppo di pariolino.

martedì 1 novembre 2011

Teuthonentreggien (1)


Ho un amico da parecchi anni, che ultimamente si è scoperto pure Treggista; e la cosa, ovviamente, non può farmi che un estremo piacere. Si chiama Mauro V., è un supertifoso del Genoa e abita da una vita e mezzo nel Nord Europa (attualmente in Germania). E così, grazie a Mauro, il TB si onora di estendere il suo raggio d'azione anche nel paese di Frau Merkel, che già di per sé è una discreta treggia (no, se dico questo non scambiatemi però per un fan del Cavaliere, dato che sono tutt'altro, eh); anzi, poiché la Cancelliera proviene proprio dall'ex DDR, avrei notato certe decise somiglianze con la Trabant che l'occhio allenato del Treggista sa riconoscere alla prima.

Insomma, le Teuthonentreggien di Mauro (che mi ha inviato in gran copia) non potevano che cominciare con il vero simbolo della treggia tedesca, che al tempo stesso è anche simbolo stesso della treggia planetaria. E' un peccato che, essendo proibite in mezzo mondo per la loro caratteristica saliente (la pestilenzialità del motore a 2 tempi), non si possano trovare che in Germania e negli ex paesi del blocco sovietico; però il TB può contare oramai su tutta una rete di agenti che inizia a non aver nulla da invidiare a quella del KGB.

La Trabant che qui Mauro ci propone sembra fatta apposta per la bisogna: è, infatti, targata Berlino (B). Nel prosieguo di questa categoria avremo a che fare con le complicatissime targhe tedesche: in Germania, infatti, le sigle sono assegnate per circoscrizioni automobilistiche e ve ne sono letteralmente a centinaia (esattamente 400). Si farà quindi riferimento ad un'apposita tabella per vedere un po' da dove vengano le tregge che Mauro sta pazientemente raccogliendo. Ci sarebbe poi da decidere come si dica treggia in tedesco, e qui mi appello al diretto interessato (che sicuramente conosce la lingua molto meglio di me); anche se la mia malcelata speranza è che il termine Treggie (plurale Treggien, pronuncia trèghie con la "g" dura sennò che minkia di tedesco è?!?) prenda piede nella lingua di Goethe.

Brescia in Charlestonia



Il TB è il regno delle coincidenze; tra queste se ne aggiunge oggi un'altra, così tanto per cominciare il mese dove le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti. A dire il vero, nel luogo dove sono state scattate queste foto di orti ce ne sono pochini, essendo in assoluto una delle strade più incasinate di Firenze nonché una delle più treggiate in assoluto. Li chiamano "i duecento metri del tappo" o roba del genere, perché a certe ore. per fare quei duecento metri, bisogna armarsi davvero di pazienza e chiudere i finestrini per non rischiare di morire asfissiati dai gas di scarico. C'è chi dice che, specialmente d'estate, è assai meglio fumarsi qualche sigaretta; cancro per cancro, almeno il tabacco è un po' più buono del benzene e del piombo.

Ma si parlava di coincidenze; ecco, si vede che a Brescia e dintorni amavano molto le 2CV Charleston però le mandavano tutte altrove. Qualcuna a Piacenza, e qualcun'altra a Firenze; e entrambe nel medesimo anno, visto che anche questa è del 1984. Brescia assurge quindi allo status di vera e propria Charlestonia in quell'anno orwelliano!