giovedì 19 dicembre 2013

Товарищ Треггист!



Nel TB vi sarete oramai familiarizzati con tutta una serie di personaggi che partecipano alla sua vita: la Piasintëina, la Dora, Mark B., i Caporniani, Simone B., Fabrizio da Genova, "INSCO" e tanti altri. Col personaggio che si vede nella foto sopra, al centro di un gruppo di persone fotografate accanto a una bella macchina, sarebbe stato invece un po' difficile averci a che fare, e più che altro la cosa avrebbe potuto comportare qualche lieve rischio. Poniamo di essere stato un treggista all'epoca in cui fu scattata la fotografia (nel 1936, per la precisione); avreste fatto un inseguimento e preso una foto "al volo" (e magari fotografato il proprietario alla guida), e il giorno dopo vi sareste ritrovati in Siberia. Sì, perché lo avrete riconosciuto tutti quanti il signore al centro del gruppo, nonché legittimo proprietario della vettura: si tratta del compagno Iosif Vissarionovič Džugašvili, più noto come Stalin. Sarebbe stato comunque improbabile che vi avessero fatto entrare per fotografare la treggia (che all'epoca, comunque, era nuova di pacca): la foto fu infatti scattata all'interno del Cremlino. I personaggi ritratti sono, da sinistra a destra: il direttore della casa produttrice della vettura, Ivan Lichačev; il Ministro dell'Industria Pesante dell'URSS, Sergo Ordžonikidze; Stalin; il ministro degli Esteri, Vjačeslav Molotov (quello delle bottiglie) e il ministro del Commercio, Anastas Mikojan. Una bella combriccola di amiconi, come dire. La targa è altamente significativa: è la n° 1 di Mosca (77 era l'indicativo di Mosca nelle targhe sovietiche).


La vettura di Stalin (che sembra amasse guidarla personalmente, come poi amerà anche Leonid Brežnev con la sua collezione di fuoriserie), era una ZIS 101. Stalin non ne era soltanto il proprietario: ricevette infatti in dono il primo esemplare prodotto della vettura, e la cosa non poteva ovviamente andare altrimenti dato che "ZIS" (ЗИС in cirillico) è l'acronimo di Zavod Imeni Stalina (Завод Имени Сталина), ovvero "Fabbrica a nome di Stalin". In pratica, Stalin guidava una Stalin. In questo, credo, fu unico nella storia: Mussolini non ebbe mai una Mussolini, e Hitler non guidò mai una Hitler. Stalin li batté tutti.


La ZIS 101 era, va detto, davvero una gran bella macchina.  Come detto, la produzione iniziò nel 1936, riservata agli altissimi "papaveri" del Partito. Era una specie di carro armato: il motore di 5800 cc erogava 90 cavalli, ma la macchina era talmente pesante che non superava i 115 kmh. Come tutte le limousine sovietiche degli anni '20 e '30 aveva linee decisamente americaneggianti; in particolare, il design della ZIS 101 era ispirato alla Buick. 


Poco dopo il lancio ne fu presentata una versione potenziata, la ZIS 101-A; identica nelle linee, erogava però 110 hp e poteva essere lanciata a 130 all'ora (contro un esercito intero, immagino). Il cambio aveva solo tre marce. Al suo interno potevano trovare tanto posto cinque persone: era lunga cinque metri e ottanta, larga un metro e novanta circa e pesava 2550 kg. La produzione cessò nel 1941; all'epoca si preferì, per ovvi motivi, costruire carri armati meno lussuosi ma più efficaci.



Nel 1939, il designer e progettista Valentin Rostkov fu incaricato di studiare una versione sportiva della ZIS 101. Nacque allora la ZIS 101 Sport:


Una belva in tutti i sensi: il motore era lo stesso della 101-A, ma potenziato a 141 hp per erogare una velocità massima di 162 kmh (ma la Pravda, in un suo articolo dedicato evidentemente alle conquiste delle masse proletarie, parlò di 180 kmh). Per pagarsela, un operaio sovietico avrebbe dovuto lavorare circa tremiladuecento anni, ma forse era troppo cara anche per i funzionari del PCUS. Tutto questo l'ha resa l'autovettura più rara della storia: ne furono infatti prodotti due esemplari (che sopravvivono entrambi).