martedì 15 maggio 2012

Stavolta so' arrivato primo io!


Il titolo del post ha una sua precisa ragion d'essere; ma non la ha avuta fino a qualche giorno fa, quando Mark B. mi ha inviato, nelle sue spedizioni oramai quasi giornaliere, la stessa autovettura fotografata nello stesso posto. Succede, ogni tanto (raramente, devo riconoscerlo). Me la pubblico, quindi, anche a mo' di augurio personale: in quest'ultimo periodo le tregge fanno le cattive. O mi sfilano davanti al naso senza possibilità di acchiapparle, neanche "al volo", oppure ferme non ne trovo una che sia una. Misteri dei flussi treggistici; eppure, la "bella stagione" è di solito assai ricca. Vabbè; qui siamo ancora in quella un po' brutta, alla fine dello scorso inverno, e questa Autobianchi A112 aretina, decisamente àvita, fa bella mostra di sé giusto giusto all'inizio di un certo viale panoramico che rappresenta in assoluto il mio più grande serbatoio di mòccoli al cristodiddìo (ma non a quello de' Bivi, sia ben chiaro). Non immaginate nemmeno quante tregge, ed alcune ragguardevoli assai, ho perso su quel viale che non permette nemmeno una sostina sega. 


L'A 112 è stavolta addirittura munita del classico pataccùn, in questo caso del Registro Fiat (tanto così per far notare a chi appartiene il marchio Autobianchi); ci risparmia il link alla tabella per l'anno di fabbricazione che, come si può vedere, è il 1973. Insomma, quasi come il famoso Olio Cuore di Nino Castelnuovo che saltava la staccionata, quarant'anni e non sentirli (ora il bravo attore di anni ne ha quasi settanta, e gli auguriamo tutti di continuare a non sentirli).