sabato 26 ottobre 2013

L'isolato dell'Isolotto, la Giulia e il destino che congiurava




L'isolato dell'Isolotto dove abito è racchiuso da due treggiaje assolutamente di prim'ordine. La prima è l'oramai famosa via Ciseri, che a dire il vero negli ultimi tempi si è un po' "calmata" (ma ricomincerà, siatene certi); l'altra è via Pio Fedi. Se Antonio Ciseri era un pittore (nativo del Canton Ticino, ma vissuto quasi sempre a Firenze), Pio Fedi era uno scultore; non mi dispiace, come dire, essere circondato da artisti (anche perché sul retro ci ho Amedeo Modigliani, e non lontani Silvestro Lega e Antonio Canova). Ora, va detto, via Pio Fedi imperversa alla grande; eccola qui, infatti, nel suo grande fulgore dopo aver dato al TB addirittura una Bentley.

Nell'Isolato dell'Isolotto trova posto anche un campo sportivo, il "Boschi"; sembra che ci abbia tirato i suoi primi calci un giocatore famoso, Francesco Flachi (ex della Fiorentina, e poi divenuto storico capitano della Sampdoria), mentre ora ce li tira tale Giovanni, che sta diventando un mio idolo. Il parcheggio condominiale dà su un lato del campo, mentre l'altro (con l'ingresso, o uscita) dà, appunto, su via Pio Fedi; e proprio dal campo sportivo "Boschi" sta uscendo, scintillante nella sera d'autunno, questa Alfa Romeo Giulia del 1969. Il posto giusto per uscire, per una macchina del '69: il campo dell'Isolotto (e la relativa società calcistica dilettantesca) fanno infatti parte del "vivaio" della Fiorentina, e come si sa l'ultimo scudetto vinto dai Viola è stato proprio nel 1969.

Il destino congiurava senz'altro. C'è un motivo per cui in via Pio Fedi si vedono spesso tregge più che notevoli: ci ha l'officina un meccanico che è, per l'appunto, specializzato in auto d'epoca. Quando mi sono trasferito all'Isolotto, nel febbraio del 2008, non lo sapevo e il Treggia's Blog era ancora di là dal venire; ma, evidentemente, il Dio de' Bivi era già in azione e aveva deciso un luminoso futuro per il sottoscritto...