giovedì 20 gennaio 2011

'E Trasportuéi zenèise


A rigore, oramai, il più che amico Fabrizio mi ha spedito talmente tante tregge da Genova, che la cosa più opportuna sarebbe forse aprire una "filiale" del TB dedicata interamente alla Superba e alle sue superbissime autovetture. Non nascondo che, in questi giorni, ne sono stato tentato; però, almeno per ora, ha vinto l'unitarietà di questo blog. Continuo quindi qua, proponendo via via l'immenso materiale fornitomi da Fabrizio ma suddividendolo, quando possibile, in post "collettivi".



Questo primo "post collettivo" è dedicato interamente a una serie di stupefacenti T2 genovesi; di che rifarsi davvero gli occhi, e noi solo i miei (penso in ispecial modo ai Caporniani e a quelli del Bar del Bersagliere, tanto per non far nomi). Un gemellaggio transporteriano Firenze-Genova è d'uopo. Si comincia con questo fantasmagorico esemplare semidiaboliko reperito da Fabrizio in zona aeroporto, risalente al 1980. Non basta la sua accozzaglia di colori sul verde-nero; non basta la sua mascherina che lo fa sembrare il furgone di Cattivik; il particolare decisivo è, direi, questo qui sotto:


Ecco, qui si va oltre la treggia in sé. Qui c'è un pezzo di Genova. La cartaccia che fa da tappo della benzina, perché un tappo costa, ma anche la squisita e concisa precisione: "B. Verde", scritto col pennarello. Anche scrivere interamente "Benzina" consuma il pennarello; e, comunque, si capisce. Mica ci si deve mettere dentro balena verde, o berillio verde, o bunga bunga verde (piccola concessione all'attualità); insomma, appunto, Genova. Fidatevi sia del fotografo, sia del vostro Treggista Preferito® che la conosce molto bene.



Proseguendo con questa rassegna di Trasportuéi zenèise (fare il plurale, in genovese, non è cosa semplice come in toscano), eccone uno candido e immacolato risalente al 1972. Forse, ma non è sicuro, un protocamper (vèdansi le tendine); addirittura in quella no man's land temporale dove il furgone cominciava a essere inteso come qualcosa dove si poteva pernottare alla 'ioboja, possibilmente con una pischella ben disposta. Delizioso il particolare del faretto per la retromarcia a destra, e dell'antinebbia rotondo a sinistra. Perché sprecare due faretti per la retro, o due antinebbia? C'è una logica tutta sampierdarenese in tutto questo. Piergiorgio Odifreddi approverebbe



Per finire, eccoci con questo "coso" che è sicuramente, stavolta, un camper nemmeno tanto "proto". Siamo in via Vezzani, come informa Fabrizio: strisce, sfumature di verde, botte, tendine a josa, la ruotona di scota sul frontale, westfalie e chi più ne ha, più ne metta: tutto questo dal 1982. E chissà quanti "cosi" del genere ci sono ancora a Genova, in attesa che Fabrizio se ne occupi. Solo le città dove resistono ancora masse di Transporter possono essere considerate vere città; e noi saremo sempre qui a dar conto di queste Resistenze.