domenica 14 luglio 2013

Una risposta al Colonnello






Questo blog ha, da tempo, alcuni compagni di strada; primo fra tutti, il Colonnello Kurtz. Per chi non lo sapesse: il Colonnello Kurtz è un giovane italiano che, da anni, vive a Pavìgi, e che, nel suo blog, non di rado inserisce tregge di notevole fattura che reperisce sia nella Ville Lumière sia in Italia quelle volte che ci torna per qualche giorno. Ne consegue che il suo blog, Storie Inutili ma non Eccessivamente, ha una componente treggistica non indifferente (per un periodo, il Colonnello ha tenuto anche un blog specifico vero e proprio "gemello parigino" del TB; ma non lo ha mandato avanti per motivi suoi e insindacabili, sebbene al sottoscritto abbia fatto un po' dispiacere). E' comunque proprio al Colonnello Kurtz che oggi mi vorrei rivolgere con questa Fiat 126 del 1973.

L'ultimo post del Colonnello Kurtz riguarda proprio un paio di belle 126 che ha trovato per le rues di Parigi (particolarmente la prima, meraviglioso esempio di "patchwork", è da mettere in risalto). A differenza di quella del presente post, che è una 126 di autentica prima generazione ancora prodotta in Italia, quelle "parigine" del Colonnello Kurtz sono due polaquitas (come le chiamano a Cuba...), vale a dire quelle prodotte in Polonia dalla FSM, e che letteralmente motorizzarono in massa la Polonia ancora "socialista". Le 126 polacche sono talmente identificate con quel paese, da essere considerate (a ragione, secondo me) autovetture esclusivamente polskie; anche quelle "reimportate" in Italia recavano la targhetta "Made by FSM". 

Nel suo post, il Colonnello Kurtz esprime il parere che a Parigi se ne vedano assai poche, di 126; non nutro dubbi al riguardo, anche se mi ricordo, quando abitavo in Francia più di dieci anni fa, di averne vista una con targa "59" in pieno centro di Valenciennes. Purtroppo, allora il TB era ancora nelle menti del Dio de' Bivi. Però vorrei dire al Colonnello che, diversamente dalla Francia, in Italia di 126 se ne vedono ancora parecchie in giro; ad esempio, quella che qui inserisco è la ventiquattresima del TB e altre aspettano ancora negli archivi. Sicuramente non è al livello della 500, presente ancora in migliaia di esemplari (direi addirittura decine di migliaia); ma la sua pur meno fortunata "erede" ha ancora una sua presenza tangibile in Italia e non è affatto raro incontrarne una (gli esemplari presenti nel TB provengono al 90% dalla sola Firenze).

Tutto questo, naturalmente, senza insistere ulteriormente sul sempre più pessimo effetto che mi fanno le nuove targhe francesi, identiche alle esecrabili "alfanumeriche" italiane. Vederle su macchine del genere mi provoca accessi di furore treggistico; ma, naturalmente, il Colonnello Kurtz non ne ha alcuna colpa.