domenica 5 gennaio 2014

Ossi di seppia



La denominazione di "Duetto" per tutta la gamma delle Alfa Romeo Spider si è tramandata, con una pletora di modelli, dal 1966 al 1993. Praticamente mai, però, la dicitura "Duetto" è stata riportata in una targhetta esterna di riconoscimento: bastava che il nome fosse nell'immaginario collettivo (la stessa cosa, in pratica, avvenuta con le "Topolino"). E nell'immaginario collettivo degli italiani (e non solo), gli spider Alfa ci sono in pianta stabile; queste vetture sono arte dell'automobile, e non c'è nient'altro da aggiungere.

Questa "Duetto", fotografata da Mark B. al Piazzale Michelangelo (e sto cominciando a pensare che ci abbia perlomeno una tenda canadese installata fissa...), con targa romana del 1972 (ma la vettura è ritargata: risulta infatti immatricolata il 1° luglio 1968), è, propriamente, una Alfa Romeo 1750 Spider Veloce. Appartiene alla serie cosiddetta "Osso di seppia", coniata dal designer Franco Martinengo per Pininfarina. La serie fu così detta per la forma della carrozzeria, che ricorda quella di un osso di seppia; divenne immediatamente una "star cinematografica", comparendo nel film Il laureato con Dustin Hoffman e Anne Bancroft (e colonna sonora di Simon & Garfunkel, come tutti ricorderanno). Si tratta della prima serie delle "Duetto", poi sostituita a partire dal 1969 da quella detta "Coda tronca". Dal 1983 si ebbe la "Aerodinamica", e infine, dal 1990 al 1993, l'ultima serie detta "La Bella". Così per orientarsi un poco duettando; ma, a mio modesto parere, la serie "Osso di seppia" rimane lei, la più bella in assoluto. 

Va bene per la forma; ma, chissà, la denominazione voleva ricordare precisamente anche la poesia. Avete presente come si chiamava la prima raccolta di versi di Eugenio Montale...?