mercoledì 1 gennaio 2014

Capodanno nipponico



La prima treggia di questo 2014 è volutamente molto particolare. Per iniziare l'anno ce ne andiamo infatti lontanissimi e vicinissimi al tempo stesso; vicinissimi, in quanto siamo sotto la tettoia della Misericordia del Viale Paoli, al Campo di Marte, proprio accanto alle autoambulanze che vi sono sistemate; lontanissimi, in quanto la bizzarra vetturetta che vedete, dall'aria neanche tanto vagamente simile ai personaggi "con gli occhioni" dei cartoni animati giapponesi, proviene proprio dall'Impero del Sol Levante. E' un Daihatsu Taft, piccolo fuoristrada immatricolato a Bèrghem (s'ignora se de hota o de hüra) nel 1976.

Uno si potrebbe chiedere, anche ragionevolmente, che diavolo ci faccia un mezzo del genere sotto una tettoia di autoambulanze; rispondo che ho un sospetto che sfiora la certezza, ma non posso dirlo per questioni di elementare riservatezza. Ad ogni modo no, non è là per essere trasformato in autoambulanza per i Sette Nani. Questo mi sentirei di escluderlo categoricamente.


Dato che è stato scelto un "capodanno nipponico" per il TB, qualche piccola notizia sulla Daihatsu non farà di certo male. La Daihatsu Motors Co. è, innanzitutto, la più antica casa automobilistica giapponese essendo stata fondata nel 1907; in giappponese si chiama ダイハツ工業株式会社   Daihatsu Kōgyō Kabushiki-gaisha, e la sua sede si trova da sempre a Osaka. 


Il nome "Daihatsu" riflette sia la storia della casa automobilistica, sia la complicatissima scrittura giapponese. Nel 1907, infatti, la casa produttrice fu fondata come Hatsudoki Seizo Co. (発動機製造), denominazione che significa semplicemente "costruttore di motori"; da notare che la fabbrica si costituì con il decisivo impulso e aiuto della facoltà di ingegneria meccanica dell'Università di Osaka. 

Questo fino al 1951 quando, in occasione di una ristrutturazione, fu deciso di mutare anche la ragione sociale della casa produttrice. Alle prime due sillabe di hatsudoki fu quindi aggiunto l'ideogramma kanji del nome della città di Osaka, 大, che però ha questa lettura nel "sistema cinese" mentre in quello giapponese si legge "dai". Da qui Dai-hatsu, che vorrebbe dire qualcosa come "motori di Osaka". Secondo me, i giapponesi dovrebbero farsi vedere, ma da uno bravo; ma è una mia opinione personale e me la tengo.