domenica 27 giugno 2010

...e la finta treggia divenne vera




Una delle cose senz'altro più belle di questo blog, è che permette sia a me che agli altri di ricostruire delle storie che altrimenti sarebbero andate perdute. Dico storie perché di tali si tratta; questa, assieme alle relative foto, la spedisce Michele. È la storia della MP Lafer, la finta treggia che divenne vera, di cui ha reperito un rarissimo esemplare. Naturalmente, lascio la parola direttamente a Michele, di cui trascrivo fedelmente l'interessantissima mail che accompagna le fotografie:

"Oggi ti porto una rarità. Questa macchina è stata prodotta in meno di cinquemila esemplari, di cui solo un migliaio sono stati importati in Europa. Questa macchina è infatti una macchina brasiliana.

La particolarità è che questa è una doppia treggia. Intanto la targa la pone in chiaro periodo treggesco (NDT: è infatti del 1978). Ad uno sguardo superficiale si potrebbe pensare ad una macchina degli anni '40 ritargata alla fine degli anni '70.

Ma alcuni particolari non convincono del tutto. Intanto ci sono delle prese d'aria posteriori, insieme a delle prese d'aria dove dovrebbe essere il motore, ma la griglia del radiatore è un unico pezzo cromato. I fanali dietro non sembrano così anni '40 e poi i cerchi e le ruote ricordano qualcosa d'altro, così come le frecce davanti.

Ebbene sì: la MP Lafer venne prodotta a partire dal 1974 come finta treggia, partendo dalla meccanica e dal motore del Maggiolino, e vestendola con una carrozzeria che ricorda un'automobile degli anni '40. Le prestazioni sono quelle del Maggiolino, forse un po' di meno per il peso. Quella che ai tempi era un po' una tamarrata, diciamocelo, adesso è diventata una cosa interessante: una finta auto storica adesso è diventata un'auto storica sul serio e ci sono negli Stati Uniti ed in Brasile gruppi di appassionati.

L'ho trovata parcheggiata in un distributore self service in cui son finito per caso: ho la macchina a GPL e quel distributore ha solo gasolio e benzina, ma quel giorno ero passeggero e mentre si faceva rifornimento io ho fatto un giro per sgranchirmi le gambe. Ben difficilmente in una occasione normale l'avrei vista. Le vie delle tregge sono affidate al caso ed alla prontezza di riflessi...

Fine della storia: spero che ti sia piaciuta.

Se mi è piaciuta? Talmente tanto che ne ho messo in grassetto i punti salienti, ivi compresa l'affermazione finale che riassume davvero in una riga l'attività intera del Treggista! Con un ringraziamento particolare a Michele per aver mandato questo contributo davvero unico.