mercoledì 24 ottobre 2012

Arezz' Halfsack Art (1)



Ebbene sì: ricominiciamo! Quante volte l'avrò detta 'sta parola sul TB, ma è giocoforza farlo dopo una così lunga serie monografica che, per due mesi, mi ha tenuto occupato lontano da Firenze. Torniamoci finalmente, a Firenze, e nel più classico dei modi per riprendere il discorso: con un Cinquino. Anzi, con un paio di Cinquini che sono fra i più puri esemplari della Arezz' Halfsack Art e di cui questo rappresenta il primo.

Che cos'è la Arezz' Halfsack Art? Non è semplice definirla. A Firenze e nella sua provincia, che è confinante con quella di Arezzo, quest'ultima è fatta simpaticamente oggetto di appellativi che sottolineano elegantemente la propensione degli aretini alla conservazione caratteriale della più genuina e sentita tradizione millenaria; in pratica, gli si dà di contadini, di mànfani, di pièrcoli e così via, in ispecial modo quando si vede un'autovettura che reca la fatidica targa AR. La quale viene, sovente, interpretata in modi parecchio fantasiosi, del tipo: AR = Azienda Rurale, Agricoltura Rustica eccetera, senza contare l'epiteto di Agrezzo riservato al capoluogo. Nel definire la Arezz' Halfsack Art di tutto questo si deve tenere conto. Una 500 targata Arezzo è infatti, spesso, un autentico capolavoro di arte povera e  di inventiva campagnola, e vederne alcuni esempi trapiantati in città fa emettere al Treggista® gridolini di piacere. Specialmente quando, come in questo primo caso, siamo a pochi passi da casa sua, all'Isolotto (e, più precisamente, nel parcheggio del supermercato).

Certo, vi direte. Ma 'ndo sta tutta quest'arte? A noi ci sembra un Cinquino blé normalissimo, magari un po' giù di carrozzeria, ma comunque niente di che... Da un lato sì; ma guardate un po' cosa si ha quando si passa dall'altro lato:



Ecco, questa è la Arezz' Halfsack Art allo stato puro. Un esemplare da museo Guggenheim. La verniciaccia blé cangiante è andata? E ci si mette una bella mano di stucco! La portiera laterale, c'è andato contro un cignale? E se ne trova una gialla alla Pieve ar Toppo! Risultato: un capolavoro, appunto. Un patchwork di meraviglie. La Arezz' Halfsack Art ridicolizza in un millesimo di secondo qualsiasi vetturetta elegantina, qualsiasi Smart, qualsiasi cosa; questo è Treggismo nel senso più elevato del termine.


Il retro (dal quale, peraltro, si evince che la vettura è stata aretinamente reimmatricolata nel 1982; ma chissà di quand'è veramente) fa gridare pure al capolavoro. Come tutti sanno, la vernice blé scura delle Cinquecento tendeva a cangiare (e a smangiarsi), provocando curiose opalescenze che rappresentano una delle costanti più visibili di tali esemplari. Ma qui, la vernice sembra aver subito addirittura una mutazione genetica; è un retro da mutante quel che ci si presenta davanti agli occhi, oppure non si sa bene se la vernice scrostata, invece d'essere stata stuccata come sul fianco è stata riverniciata a colpi di pennarelli Carioca o di pastelli a cera. Ineguagliabile. Solo a Arezzo e dintorni si poteva far così!