martedì 23 ottobre 2012

Carrelba '12 (22) - Padre Pio a mare



Ogni tanto il TB si concede, come dire, qualche divagazione dal topic principale; ma si tratta comunque di excursus (i puristi non si addannino a cercarne il plurale latino: essendo della IV declinazione, il plurale di excursus fa pure excursus) che attengono, in un modo o nell'altro, al Treggismo Militante®. Così, passeggiando per Portoferraio lungo la calata a mare, mi sono imbattuto in questo santo peschereccio, testimone d'antica divozione popolare: il Padre Pio II.


Di fronte a tale cosa, alcune brevi considerazione d'ordine squisitamente treggistico.
Da sempre, la flottiglia peschereccia italiana mostra una predilezione per la santa religione. Forse perché uscire in mare per la pesca è sempre stata un'attività parecchio pericolosa, la quale ha dato in pasto ai pesci parecchia gente che, invece, doveva far dei pesci pasto per sé e per la propria famiglia, era ed è giocoforza invocare la protezione de' Santi e della Madonna. Così, tra i pescherecci italiani, vi sono legioni di Sant'Antoni, di Sante Rite, di Sant' Efisio e, praticamente, di tutto il Martirologio Latino. Anche parecchie Madonne, da quella del Grappa a quella di Loreto. Come nella più autentica divozione popolare, però, le figure troppo elevate sono assenti: difficilmente si troverebbe un peschereccio chiamato Gesù Cristo, per non parlare di Dio. A dire il vero, un peschereccio chiamato Il Padreterno o L'Onnipotente potrebbe essere accusato di diabolica superbia. 

Negli ultimi tempi, però, la borsa valori dei santi è stata letteralmente sconvolta da un pigliatutto. Lui, insomma: Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione (1887-1968). Ora, come si vede, si sta impadronendo anche della flottiglia peschereccia ed anche di qualcosa di ben più grosso, dato che una più o meno nota showgirl italiana, Francesca Rettondini (conduttrice del reality Professional Lookmaker, che in italiano suonerebbe "Concio la gente a bischero per lavoro"), salita a bordo della Costa Concordia per una crociera last minute, ha dichiarato d'essersi salvata dal naufragio schettiniano proprio invocando la protezione di Padre Pio. Altro che peschereccio, insomma; la Costa Concordia è stata la nave naufragata più grossa della storia, non so se mi spiego.

Insomma, si converrà che il Treggista Militante® non poteva che dar conto di questo mutamento ne' santi marinareschi; al posto dei robusti santacchioni dei pescherecci, che non disdesgnavano un bicchiere di vino e, probabilmente, anche qualche bestemmia quando s'impigliavano le reti, o dei santi locali che, in fondo, erano come persone di famiglia e magari davano anche una mano sul lavoro, ecco spuntare il santo passepartout, quella specie di puttana con l'aureola buona oramai per il pescatore come per la soubrette, per il ragioniere di Castelbolognese come per l'imprenditore veneto con l'amante sposata. E c'è ben poco da fare, a parte ripromettersi, nelle prossime puntate all'Elba, di testimoniare i superstiti Santantòni e Santemadonne dei pescherecci. Glielo devo, a quei poveracci a rischio di cadere nel dimenticatojo.

Il peschereccio in questione, però, può essere interessante anche per un altro motivo. Alla vigilia della scomparsa di parecchie provincie italiane, fagocitate dalla spending review, e che resteranno solo nelle vecchie targhe automobilistiche puntigliosamente ricercate e esposte da questo blog, è indicativo vedere come, nelle immatricolazioni nautiche, esistano sigle del tutto inconsuete. Nelle "targhe nautiche", che vanno per capitanerie di appartenenza, si può vedere benissimo un natante targato Portoferraio, vale a dire PF.