martedì 26 novembre 2013

Tutti in posa, c'è l'alluvione!



Di immagini straordinarie, certo, l'Alluvione del '66 ne ha prodotte tante; però questa, a mio parere, è tra le più incredibili. E non me ne vogliano i fiorentini se non proviene da Firenze, e nemmeno dall'Arno, bensì ancora una volta da Tavola, frazione di Prato, dove andò di fuori l'Ombrone Pistojese. Andarono di fuori tutti, i corsi d'acqua del bacino dell'Arno; nei paesini, evidentemente, la cosa fu vissuta un po' come un avvenimento di quelli che poi si raccontano ai nipoti. La guerra e l'alluvione, insomma; qualcosa che merita una fotografia tutti insieme, a futura memoria.

Nella piazza del paese, infatti, ecco tutti i tavolesi; con gli stivaloni e immersi nell'acqua dell'Ombrone che ha allagato il paese, ma qualcuno col vestito della domenica. Siamo, evidentemente, nella piazza della chiesa; in posa ci dev'essere tutta la Misericordia del posto, con tanto di gommone e autoambulanza con l'acqua a mezze ruote. Conosco troppo bene l'universo delle associazioni del volontariato toscane -Misericordie o Pubbliche Assistenze che siano- per non ritrovare in questa fotografia lontana un senso di passata familiarità.

Nel 1966, in una frazione, questo doveva essere tutto il "parco" dell'associazione. Un'ambulanza che era già vecchia allora (la targa non si legge, ma il mezzo sembra comunque degli anni '50; dalla calandra sembrerebbe un Romeo, ma anche qui sono costretto a ricorrere alle "auto ignote" e a fare appelli a dritta e a manca per un riconoscimento) e il gommone forse di proprietà, forse messo a disposizione da qualcuno che lo aveva (non siamo certo in riva al mare, qui, e il gommone non era allora un mezzo nautico molto diffuso). Tra le persone in posa, soltanto due (quelle in primo piano) hanno deciso di sfidare l'alluvione e di farsi riprendere "in acqua" con gli stivaloni, mentre le altre se ne stanno all'asciutto o sul sagrato della chiesa o sul gommone.

In fondo, in questa foto c'è tutto lo "spirito" del TB: un mezzo a motore e tutta un'umanità con la sua storia, o le sue storie. In generale lascio che sia il solo automezzo a raccontarle; in un'immagine come questa, invece, ogni particolare "dice". Si prenda, ad esempio, il "Faro", vale a dire il locale che si vede in alto a sinistra, dietro le persone. Piazza-chiesa-casadelpòpolo-Misericordia/Pubblica Assistenza = "Circolino". Un paese toscano senza il circolino non è un paese toscano, è un paese trentino o molisano qualsiasi; anzi, un vero paese toscano deve avere i circolini contrapposti. Quello dei "compagni" e quello dei "preti", per farla breve. I circolini hanno nomi tipici che si ripetono ovunque; ad esempio, per quelli dei preti il "Faro" è quasi un must (così come per quelli dei compagni si ha "La Pace" oppure una vasta scelta tra "Risorgimento", "Rinascita" e nomi di partigiani vari). In un contesto "acquoso" come quello di questa fotografia, il "Faro" suona tra l'altro discretamente ironico.

Arrivò l'Ombrone Pistojese, 47 anni fa, e andò di fuori allagando il paese. Si misero tutti in posa davanti alla chiesa. E sono cose, queste, che mi farebbero dire tante altre cose se ne avessi il tempo e la voglia e, forse, anche la capacità. 

Aggiornamento 27.11.2013

Si veda il post "Simone e la Matta".