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domenica 2 maggio 2010

Il Fondo Cristina (13): Le Papatregge



Ed eccoci infine alla mèta della giratina della nostra Cristina la Meharista, che un bel giorno ha approfittato dell'apertura a gratis dei Musei Vaticani. E ha scattato queste due fotine che, all'improvviso, ridonano all'empio, ateo, laico & relativista Treggia's Blog un barlume di speranza nella sarvèzza e di non ardere eternamente tra le fiamme infernali (a tale riguardo, pare che Dante si fosse già imbattuto in una misteriosa malabolgia dei Treggisti, un luogo talmente orrido che pure lui decise di non parlarne nella Commedia).

Beh, sicuramente molti di voi le conosceranno già, queste due autovetture che, motu proprio, ho deciso di inserire nella categoria "Cose" non ritenendo che degli automezzi appartenuti a due Sommi Pontefici di Santa Romana Chiesa debbano essere inserite in prosaiche categorie definite. A tale riguardo, sarà meglio ribadire che si tratta di foto originali scattate da Cristina, e non riprese da qualche parte in rete.

Prendiamo ad esempio la prima, la Mercedes W114 di nazistissima memoria appartenuta a Sua Santità Pier Egleberto III. Pare che tale storico Pontefice, nottetempo, si divertisse a guidarla di persona per la Cristoforo Colombo, terrorizzando gli automobilisti con manovre spericolatissime e contando sull'appoggio dell'Altissimo (che non era, no, né Shaquille O'Neal, né Robert Wadlow). Alla Centrale dei vigili urbani di Roma piovevano allora telefonate che parlavano di un impunito alla guida di una vettura di grossa cilindrata targata Spiaggia di Civitavecchia; un agente che ebbe l'ardire di fermarlo e di chiedergli "Che fa, concilia...?" si ritrovò seduta stante scomunicato.

La seconda autovettura, un po' più recente, è invece la celeberrima Papamobile appositamente costruita dalla stessa Mercedes (ad un costo corrispondente all'intero bilancio dello stato del Burkina Faso) per Sua Santità Gennarino I, il primo papa napoletano della storia, e sulla quale lo stesso ebbe a subire un terribile attentato da parte di un terrorista turco incazzatissimo per una partita di sfogliatelle e babà andati a male. Insomma, due automezzi che non mancheranno di entusiasmare le lettrici e i lettori del Treggia's Blog, oramai avviato sulla strada che porta alla redenzione.

lunedì 3 agosto 2009

Gold & Dust



Un Treggia Tour degno di questo nome ha le sue regole ferree e, naturalmente, i suoi trucchi. Certo, l'avvistamento delle tregge è in gran parte regolato dal caso e dalla fortuna; nonostante ciò, il Treggista chevronné (che in francesce vorrebbe dire "esperto, scafato" ma che, appena tornato dalla Francia e parlando a volte un bizzarro miscuglio, traducevo come capronato) ha i suoi sistemini & stratagemmi che gli alleviano senz'altro la fatica. Uno di questi è concentrarsi sui cosiddetti Accumuli: stradine laterali con parcheggio libero, parcheggi di periferia, isolotti spartitraffico e così via. Non lo sapete, ma almeno un 35/40% delle tregge presenti in questo blog sono state reperite proprio in questi Accumuli, dove il proprietario della treggia la può lasciare in santa pace (se non ha un garage) oppure, ohimè, può abbandonarla.

Durante il TT di domenica scorsa mi sono ritrovato proprio in uno di questi Accumuli: non solo queste foto, ma anche quelle che seguiranno provengono dallo stesso luogo. L'inizio di un'amena strada di collina, restando ovviamente nel vago. E qui abbiamo proprio un tipico e mesto esempio di treggione abbandonato.

Non ho una gran passione per le Mercedes, debbo dire; le trovo automobili, tuttora, vagamente naziste e neppure tanto vagamente. Fanno eccezione quelle vecchie, malandate, di stile libanese o balcanico; e qui ne abbiamo una, assolutamente perfetta (è una W114). Quel suo incredibile color oro riporta ad un proprietario eclettico e forse un po' gitano: certamente un direttore di banca o o comunque un ricco borghese non avrebbero mai scelto una tinta del genere. Ricchi borghesi che, magari, una vettura come questa (blu scura o grigia, ovviamente) l'avrebbero coccolata, ripulita, lustrata e debitamente iscritta al registro delle auto d'epoca; questa, invece, se ne sta regalmente a disfarsi e a captare quintali di polvere. Oro e polvere.

Quale che sia la mia opinione sulle Mercedes, trovo assolutamente ingiusto che una macchina come questa vada incontro ad un destino così triste. Prima o poi verrà rimossa e avviata allo sfascio; il mio vuole essere un ultimo omaggio. Un omaggio che purtroppo ho leggermente toppato, specie nella foto del retro (che è assolutamente sfocata); rimedierò tornando sul posto e prendendone una fatta come si deve.

lunedì 1 giugno 2009

Presa al volo


Grazie a un provvidenziale semaforo rosso è stato possibile prendere "al volo" la foto di questa lussuosa Mercedes targata Milano: un'autentica botta di culo, visto che questo blog sarà per forza di cose popolato in massima parte di auto parcheggiate. Che altro dire? Macchine del genere riportano alla mente tante e variegate cose, dal compagno di classe ricco il cui babbo ce l'aveva mentre il tuo andava a giro su un'850 (con l'ovvia speranza di beccarla prima o poi, un'850...), all'attraversamento dei Balcani dove la vecchia Mercedes targata Belgrado e coi sedili di pelo è un "must", una componente imprescindibile del folklore locale...