lunedì 31 agosto 2009

Elbatregg' '09 (5): Vimini







No, non abbiate paùva. Non è che dall'Isola d'Elba ci siamo tvasfeviti impvovvisamente a Vìmini, quella vicino a Viccione e a Milano Mavittima, e nemmeno vogliamo qui vicovdave un famoso album di Fabvizio de Andvé. Qui, anzi, siamo sempre all'Enfola. Sempre di più alla stupefacente Enfola ìstmica, con questo autentico capolavoro di vimini. Ancora il Treggia's Blog non aveva ospitato una Mini Minor (di quelle vere, non il suo insopportabile remake affighettato): e questo, come si suol dire, è un vero e proprio esordio col botto.

Per l'amante delle Tregge, trovarsi all'improvviso di fronte ad una cosa del genere è come, per un filatelico, scorgere un Gronchi Rosa sul marciapiede; un tuffo al cuore. Da qui le ben sei foto che accompagnano questo post. Questo non è solo un capolavoro: è un pezzo unico che il destino ha voluto mettermi di fronte in un torrido giorno d'agosto sull'Isola. Mini Minor "dunebuggata", sedili e finiture esterne interamente in autentici vimini da paniere, faro sul tetto, i cerchioni verdi e il quadrifoglio sul cofano. Chiunque abbia scovato e restaurato una vettura del genere dovrebbe essere insignito seduta stante del Premio Nobel per la Treggia. Non c'è? Sarebbe il caso di istituirlo. Certo avrebbe più credibilità del premio Nobel per la pace dato a Kissinger.

E così, io e la piasintëina ce ne siamo stati non so quanto a rimiràr, con la malcelata voglia di montarci sopra, avviare il motore in qualche modo e andarcene a scorrazzare come diciottenni. Non tema il proprietario, che peraltro m'hanno detto essere fiorentino nonostante la targa milanese (e così anche il topic del blog è soddisfatto): non lo avremmo mai fatto. Soltanto una chiusura d'occhi nel sole, un sogno ad occhi aperti ed anche qualche stilla di sana invidia, che in certi casi non fa neppure male. Siamo fatti così noi cercatori di Tregge: dei sentimentali allo stato brado. Perdipiù, pregasi soffermarsi anche sul paesaggio circostante. Certo, anche trovare una vettura simile in una strada cittadina qualunque farebbe il suo porcaccio di effetto, ma vedersela all'Enfola, sull'istmo, è un'altra cosa. Lunga vita alla Mini di Vimini, a chi l'ha rimessa a posto e a chi, accidentallùi, ci si siede dentro e ci va in giro. Ma sono degli accidenti del tutto affettuosi e con il sottofondo d'un applauso. Questa non è una macchina, è un'epoca intera. È l'isola d'Elba, ma anche l'isola di Wight. O forse, chissà, l'isola che non c'è.