Nei paesi di lingua anglosassone, la parola Morris ha una storia variopinta e decisamente affascinante; me ne fornisce l'occasione per parlarne un po' questa non facile performance di Iononstoconoriana. Sì, proprio lui, l'esperto in tregge transcaucasiche: ma stavolta non siamo in quelle lontane & desolate lande, bensì a 500 metri da casa mia, all'Isolotto in via dell'Argingrosso. Insomma, siamo in Translegnaia, o in Cisugnania: scegliete voi dove v'aggrada maggiormente situarvi.
Non fosse stato per il fatto che INSCO si trovava con me in macchina, questa impareggiabile Morris Minor 1000 (palesemente ritargata nel 1982: ebbe infatti un lunghissimo periodo di produzione, sostanzialmente invariata, dal 1948 fino al 1971) mi sarebbe sfuggita. Capita a volte anche al Treggista più inveterato di essersi dimenticato a casa la macchina fotografica: in questo caso importantissimi sono gli amici. E INSCO la macchina fotografica ce l'ha sempre dietro, perdipiù assai più profèscional della mia. Abituato com'è a catturare scatti nei paesi più impensabili, prendere al volo la Morris 1000 per lui è stato uno scherzetto; e lo ringrazio non poco.
Ma dicevo del Morris. Nei paesi anglosassoni è storicamente sia un nome che un cognome, entrambi assai diffusi. E non potrebbe essere altrimenti: è infatti l'autentica resa popolare del nome corrispondente al nostro Maurizio (latino: Mauritius, o Mauricius), e di rimando anche al cognome Maurizi. Le varianti sono innumerevoli: non solo Morris, ma anche Morrice, Maurrice, Morice e la variante più colta Maurice. Una delle più antiche ballate tradizionali anglosassoni (una Child Ballad, per intenderci) si chiama giustappunto Childe Maurice (o Morrice), laddove Childe mantiene il suo significato originale di "giovane nobile" (il significato di "bambino" e assai posteriore). In ultima analisi, il latino Mauritius deriva dal greco μαῦρος "moro, nero, negro" (significato che ha ancora comunemente in greco moderno, dove si pronuncia però màvros), ed è alla base anche del nome "Mauro". "Moro" altro non è che lo sviluppo popolare con la monottongazione in -o- del dittongo -au-.
In inglese, però, l'aggettivo morris significava anche "moresco": da qui il nome, ad esempio, della Morris Dance, la "danza moresca" che rappresenta una delle più antiche forme di danza tradizionale delle isole Britanniche. Se ne hanno notizie a partire da documenti del 1448! Insomma, come dire, guardate un po' dove si può andare a finire partendo da una fototreggia presa all'Isolotto: tout se tient, anche perché l'anziano guidatore della Morris 1000, accortosi che qualcuno lo stava proditoriamente fotografando inseguendolo, ha inscenato una vera e propria danza sul filo dei 100 all'ora, dimostrando che le antiche tregge proprio non muoiono mai. Altro che storie!
Non fosse stato per il fatto che INSCO si trovava con me in macchina, questa impareggiabile Morris Minor 1000 (palesemente ritargata nel 1982: ebbe infatti un lunghissimo periodo di produzione, sostanzialmente invariata, dal 1948 fino al 1971) mi sarebbe sfuggita. Capita a volte anche al Treggista più inveterato di essersi dimenticato a casa la macchina fotografica: in questo caso importantissimi sono gli amici. E INSCO la macchina fotografica ce l'ha sempre dietro, perdipiù assai più profèscional della mia. Abituato com'è a catturare scatti nei paesi più impensabili, prendere al volo la Morris 1000 per lui è stato uno scherzetto; e lo ringrazio non poco.
Ma dicevo del Morris. Nei paesi anglosassoni è storicamente sia un nome che un cognome, entrambi assai diffusi. E non potrebbe essere altrimenti: è infatti l'autentica resa popolare del nome corrispondente al nostro Maurizio (latino: Mauritius, o Mauricius), e di rimando anche al cognome Maurizi. Le varianti sono innumerevoli: non solo Morris, ma anche Morrice, Maurrice, Morice e la variante più colta Maurice. Una delle più antiche ballate tradizionali anglosassoni (una Child Ballad, per intenderci) si chiama giustappunto Childe Maurice (o Morrice), laddove Childe mantiene il suo significato originale di "giovane nobile" (il significato di "bambino" e assai posteriore). In ultima analisi, il latino Mauritius deriva dal greco μαῦρος "moro, nero, negro" (significato che ha ancora comunemente in greco moderno, dove si pronuncia però màvros), ed è alla base anche del nome "Mauro". "Moro" altro non è che lo sviluppo popolare con la monottongazione in -o- del dittongo -au-.
In inglese, però, l'aggettivo morris significava anche "moresco": da qui il nome, ad esempio, della Morris Dance, la "danza moresca" che rappresenta una delle più antiche forme di danza tradizionale delle isole Britanniche. Se ne hanno notizie a partire da documenti del 1448! Insomma, come dire, guardate un po' dove si può andare a finire partendo da una fototreggia presa all'Isolotto: tout se tient, anche perché l'anziano guidatore della Morris 1000, accortosi che qualcuno lo stava proditoriamente fotografando inseguendolo, ha inscenato una vera e propria danza sul filo dei 100 all'ora, dimostrando che le antiche tregge proprio non muoiono mai. Altro che storie!