giovedì 27 dicembre 2012

Regolamento di conti



Parecchio tempo fa avevo solennemente annunciato che il TB sarebbe stato esteso, come criteri di inserimento, anche alle autovetture con targhe bianche dalla serie FI F00000 a FI F49999. Una prima timida apertura alle primissime targhe bianche fiorentine, che oramai risalgono a 27/28 anni fa e, quindi, possono essere considerate apposte su tregge a pieno titolo. Poi mi sono scontrato con due realtà: la prima, è che in giro ce ne sono davvero poche. Di "FIF0" e successive se ne vedono assai sporadicamente. La seconda è che, tutto sommato, e pur riconoscendo tutto il riconoscibile, le targhe bianche non mi sono mai piaciute (sempre meglio di quelle attuali, comunque). Ad ogni modo, qualche cosa si farà senz'altro, se nel 2013 oramai alle porte se ne vedrà qualcuna.

Intanto, regoliamo un po' di conti. Sì, perché questa Alfa 33 del 1985 (non metto neanche il link alle tabelle: tutti oramai devono sapere che, a Firenze, le targhe bianche sono entrate in vigore nel giugno di quell'anno) aspetta nelle cartelle dell'archivio da quasi un anno. Devo avere scattato queste foto alla fine di gennaio o ai primi di febbraio di quest'anno che sta passando, insomma; oramai ci avevan fatto la ragnatela. Si noti tra l'altro una caratteristica delle Alfe trentatré: tra le berline non ce n'è praticamente nessuna alla quale non sia andato via lo stemma nel tondo sul cofano posteriore. Trovarne una che ce lo ha ancora è più raro di una frase sensata detta da Silvio Berlusconi. Questo ha una sua causa ben precisa: in diversi modelli Alfa di una ventina e passa d'anni fa, lo stemma posteriore è in realta una sorta di coperchio spostabile che nasconde la serratura del cofano stesso, e chi non lo sa se ne può star lunghissimi minuti con le chiavi in mano a bestemmiare il cristodiddìo (ovviamente non sa che, nei medesimi modelli, esiste anche uno sblocco del cofano dall'interno, che però generalmente è guasto). Indi per cui, sfruconando a ripetizione lo stemma-coperchio, questo finisce inesorabilmente per staccarsi; oppure è l'automobilista stesso che, stufo della cosa, lo svelle proditoriamente lanciandolo il più lontano possibile (si segnala anche un pensionato di Quaracchi finito al pronto soccorso dopo essere stato centrato dal tondino di un'Alfa 33).