Ributtandosi a capofitto nel Treggismo Militante® (ancora più militante che mai, direi!), eccoci a questo capolavoro fattomi pervenire, ovviamente, da Fabrizio, l'apostolo delle Tregge Genovesi. E qui, inutile dirlo, siamo veramente al Sublime (si noti l'iniziale majuscola). Per presentare questa vettura, lasciamo quindi la parola a Fabrizio stesso che spiega anche il perché del titolo; mi spiace però togliervi l'illusione che a Genova esista una bella figliuola che si concede ad un prezzo così modico...
"Ciao Riccardo. Circa un mese fa un
amico, mio omonimo, mi ha segnalato via sms la presenza di una Borgward
Isabella parcheggiata in Corso Carbonara nei pressi del suo luogo di
lavoro. Sempre lui mi indicò in passato lo stato di abbandono nella
stessa via di una Fiat 2300 Ghia grigio topo poi scomparsa e da te
inserita nel blog. Bene, solo oggi dopo svariate vicissitudini di salute
sono riuscito a passare in loco quasi certo di trovarvi questa rarissima
autovettura. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle condizioni della
la treggia. E' del 1959 ed è una versione Limousine. Non ho potuto evitare
di fare una foto anche all' ultra quarantennale adesivo del Touring Club Italiano.
Scartabellando su Google immagini ho poi scoperto che
proprio questa Isabella è in vendita (vedi "autobelle.it") al prezzo di
18 euro! Ovviamente si tratta di un errore di scrittura, però la cosa fa
sorridere lo stesso. Suppongo
che tu conosca già questo marchio tedesco ormai inesistente. Io la prima
volta che lo sentìi nominare fu grazie ad un altro amico treggista ben
prima di noi che ne fotografò una di colore scuro a Genova nei primi
anni 90. La targa mi pare non fosse però di questa città. Inoltre sempre
tempo addietro mi capitò di incrociare per una frazione di secondo nel
traffico cittadino un carro attrezzi trainante lo stesso tipo di
automobile di colore grigio.
Conoscevo effettivamente la Borgward, o meglio proprio la Borgward Isabella; ma non ne avevo proprio mai vista una "su strada", seppure indirettamente e con una targa italiana. "Isabella" è, fra le altre cose, uno dei miei nomi di donna preferiti, uno di quelli che senz'altro avrei considerato di scegliere se avessi mai avuto una figlia; ma poiché questo argomento è definitivamente chiuso, mi tengo pur sempre il piacere che questo nome mi dà, anche come semplice sensazione uditiva. Figuriamoci quindi per la bella treggia Isabella della casa produttrice tedesca scomparsa negli anni '60 per bancarotta.
E bella, nulla da dire, lo è sul serio; un altro esempio, tra le altre cose, della figura immensa che una vettura del genere, coi suoi cinquantaquattro anni, fa accanto al solito, banale "SUV" da buzzurri indebitati del XXI secolo. Davvero non mi resta che abbracciare idealmente Fabrizio ed il suo amico che gliel'ha segnalata in Corso Carbonara (sarà un corso a base di uova e guanciale di maiale...?)