Contrariamente all'uso, questo post non reca in testa la consueta treggia. Ci sono invece, le immagini di una stradina completamente allagata da un torrente in piena. È perché, quel dato giorno, ci ero andato apposta a fotografarla: conoscendola bene, e sapendo che quando il torrente si ingrossa un po' la invade perché non c'è nessun ponte e bisogna procedere a guado, ero andato a colpo sicuro. Anche perché nei giorni precedenti era piovuto parecchio, e il torrente non si era ingrossato "un po' ": si era ingrossato a dismisura. Siamo nel comune di Firenze. Non è facile immaginare che, nel territorio comunale di una città, si trovi un vero e proprio guado stradale, e che addirittura il torrente in questione, un po' più a valle, formi una non disprezzabile cascata. È un posto assolutamente insolito, e straordinario. Di quelle straordinarietà nascoste che sono rivelate soltanto a chi gira la città in tutti i suoi angoli, palmo per palmo, con lo spirito di un esploratore urbano. C'è chi va a cercarsi le meraviglie agli antipodi; io preferisco cercarmele dietro casa. Anche in forma di una specie di minuscola e innocua alluvione che trasforma una viuzza in un fiumiciattolo.
No, non c'ero andato per nessuna treggia, per nessun tour. Poi, però, mi sono accorto che c'era qualcos'altro, oltre alla stradina allagata. C'era questa cosa qui:
Parcheggiata sul lato della strada, di fronte al torrente, in un piccolo spiazzo non toccato dall'acqua. Quasi a guardare tutta la scena, con la forza dell'abitudine, sotto il sole che era tornato quasi abbagliante nel riverbero. Come dire: anche senza volere, il Treggista si ritrova davanti una piccola treggia. Ho fatto una specie di ghigno senza che nessuno mi vedesse, perché non c'era proprio nessuno. Una solitudine perfetta. Un torrente, una piccola vettura blu, il sole e uno strano tipo che va in giro a fotografare macchine vecchie; e, così facendo, si ritaglia la sua personale, ancorché poverissima, fetta di felicità combinata con l'infinitezza.
No, non c'ero andato per nessuna treggia, per nessun tour. Poi, però, mi sono accorto che c'era qualcos'altro, oltre alla stradina allagata. C'era questa cosa qui:
Parcheggiata sul lato della strada, di fronte al torrente, in un piccolo spiazzo non toccato dall'acqua. Quasi a guardare tutta la scena, con la forza dell'abitudine, sotto il sole che era tornato quasi abbagliante nel riverbero. Come dire: anche senza volere, il Treggista si ritrova davanti una piccola treggia. Ho fatto una specie di ghigno senza che nessuno mi vedesse, perché non c'era proprio nessuno. Una solitudine perfetta. Un torrente, una piccola vettura blu, il sole e uno strano tipo che va in giro a fotografare macchine vecchie; e, così facendo, si ritaglia la sua personale, ancorché poverissima, fetta di felicità combinata con l'infinitezza.