Quando arriva marzo, è sempre qualcosa di speciale. Vuol dire che l'inverno è quasi finito. Vuol dire tante cose che hanno a che fare con una marea d'altre; e, a volte, marzo spedisce dei segnali ben precisi.
La scena era piuttosto curiosa. Una strada davvero qualsiasi, persino brutta, della periferia nord di Firenze. Ci passo spesso quando, da casa mia, vado direttamente a fare il ritorno di un dato giro di servizi sociali. Anonima, senza storia; ma la storia, anche quella piccolissima di un minuscolo blog dedicato alle macchine vecchie, non si cura delle strade dove va a mostrarsi.
La strada era mezza interrotta, alle 15.24 di oggi, da una pattuglia di vigili urbani; non c'era nessun incidente, fortunatamente, ma nell'asfalto si era aperta una buca. Una delle migliaia di buche fiorentine; una voragine in sedicesimo che, però, può far male (specialmente ai mezzi a due ruote). Passando lentamente mi sono messo a guardare la buca , così per fare; poi ho alzato la testa. E mi sono accorto di che cosa era parcheggiata dirimpetto alla buca.
Credo d'aver detto qualcosa come "mio Dio", esclamazione del tutto infrequente per il sottoscritto. Non ho neanche parcheggiato il furgone; l'ho lasciato in mezzo di strada, con il motore acceso e le quattro frecce. Sono uscito tra i giustificatissimi vaffanculo di chi mi stava dietro (e se per caso qualcuno che si trovava in quella strada a quell'ora mi legge, colgo l'occasione per chiedergli scusa); e giù foto, con la precisa sensazione di non volermi staccare da quella specie di visione.
È una Fiat 500 C "Belvedere" del 1954.
Nella foto sopra la si vede... nel 1952, in un'altra Italia e in un altro mondo.
A questo punto dovrei dire qualcosa, ma sinceramente non mi riesce. In questo blog ci sono due vetture sicuramente più vecchie, la Willys del 1941 e la 1100 del 1949 che fa anche attualmente da "foto-logo" del TB; ma entrambe sono state reperite presso un carrozziere (lo stesso), la prima restaurata ma ritargata e la seconda in condizioni di carcassa e priva della targa (ma sto seguendo, seppur di soppiatto, i lavori di ricostruzione). Questa è la Treggia più vecchia trovata per strada, in un giorno qualsiasi. Con la sua targa, che ovviamente polverizza ogni record per le targhe fiorentine nel TB e "manda in pensione" l'oramai mitico "FI 17"; per questo, nonostante il suo numero non abbia niente di speciale dal punto di vista squisitamente "numerologico", la inserisco anche nella categoria delle "Targhe Particolari". Ebbè. Una targa autentica del 1954 è particolare comunque. Sarebbe un'immatricolazione di cinquantasei anni fa, vorrei ricordarlo.
Altro, direi, non v'è da dire, a parte far rimarcare le condizioni perfette della vettura. Ovvio che il proprietario ci ha messo le mani, oltre ad averla debitamente iscritta al registro delle auto storiche (come si vede dal pataccone posteriore). Ovvio che ha tra le mani un patrimonio. Ovvio anche che son dovuto rimontare sul furgone tra le urla della folla, che stavano facendosi minacciose nei miei confronti e stavano anche attirando l'attenzione dei vigili guardabuca. Ma ne valeva la pena, perdiana. Se la valeva!
La scena era piuttosto curiosa. Una strada davvero qualsiasi, persino brutta, della periferia nord di Firenze. Ci passo spesso quando, da casa mia, vado direttamente a fare il ritorno di un dato giro di servizi sociali. Anonima, senza storia; ma la storia, anche quella piccolissima di un minuscolo blog dedicato alle macchine vecchie, non si cura delle strade dove va a mostrarsi.
La strada era mezza interrotta, alle 15.24 di oggi, da una pattuglia di vigili urbani; non c'era nessun incidente, fortunatamente, ma nell'asfalto si era aperta una buca. Una delle migliaia di buche fiorentine; una voragine in sedicesimo che, però, può far male (specialmente ai mezzi a due ruote). Passando lentamente mi sono messo a guardare la buca , così per fare; poi ho alzato la testa. E mi sono accorto di che cosa era parcheggiata dirimpetto alla buca.
Credo d'aver detto qualcosa come "mio Dio", esclamazione del tutto infrequente per il sottoscritto. Non ho neanche parcheggiato il furgone; l'ho lasciato in mezzo di strada, con il motore acceso e le quattro frecce. Sono uscito tra i giustificatissimi vaffanculo di chi mi stava dietro (e se per caso qualcuno che si trovava in quella strada a quell'ora mi legge, colgo l'occasione per chiedergli scusa); e giù foto, con la precisa sensazione di non volermi staccare da quella specie di visione.
È una Fiat 500 C "Belvedere" del 1954.
Nella foto sopra la si vede... nel 1952, in un'altra Italia e in un altro mondo.
A questo punto dovrei dire qualcosa, ma sinceramente non mi riesce. In questo blog ci sono due vetture sicuramente più vecchie, la Willys del 1941 e la 1100 del 1949 che fa anche attualmente da "foto-logo" del TB; ma entrambe sono state reperite presso un carrozziere (lo stesso), la prima restaurata ma ritargata e la seconda in condizioni di carcassa e priva della targa (ma sto seguendo, seppur di soppiatto, i lavori di ricostruzione). Questa è la Treggia più vecchia trovata per strada, in un giorno qualsiasi. Con la sua targa, che ovviamente polverizza ogni record per le targhe fiorentine nel TB e "manda in pensione" l'oramai mitico "FI 17"; per questo, nonostante il suo numero non abbia niente di speciale dal punto di vista squisitamente "numerologico", la inserisco anche nella categoria delle "Targhe Particolari". Ebbè. Una targa autentica del 1954 è particolare comunque. Sarebbe un'immatricolazione di cinquantasei anni fa, vorrei ricordarlo.
Altro, direi, non v'è da dire, a parte far rimarcare le condizioni perfette della vettura. Ovvio che il proprietario ci ha messo le mani, oltre ad averla debitamente iscritta al registro delle auto storiche (come si vede dal pataccone posteriore). Ovvio che ha tra le mani un patrimonio. Ovvio anche che son dovuto rimontare sul furgone tra le urla della folla, che stavano facendosi minacciose nei miei confronti e stavano anche attirando l'attenzione dei vigili guardabuca. Ma ne valeva la pena, perdiana. Se la valeva!