lunedì 20 dicembre 2010

Isaia



Avete idea, per un compagno di strada di De André come il sottoscritto, che cosa vuol dire ricevere una mail da Fabrizio da Genova? Un tuffo al cuore impercettibile, dal quale ci si riscuote sì immediatamente, ma non senza qualche brilluccichìo nelle regioni più riposte degli occhi. Il Fabrizio che mi scrive, contribuendo peraltro a inserire Zena nelle città del TB (cosa che mi è particolarmente cara, perché adoro Genova e la conosco anche parecchio bene), è invece un lettore di questo blog che "viene allo scoperto" con questa strabiliante Fiat 124 tagliata in due. Ringraziando Fabrizio già da ora, gli lascio come di consueto la parola: la sua mail contiene peraltro un'interessantissima testimonianza su una treggiona fiorentina andata a morire proprio a Genova.

"Ciao, girando per le strade di Genova mi sono imbattuto in questa povera 124 bolognese a cui hanno tagliato il culo, se è in attesa di trapianto non si sa, l'adesivo del carburatorista che se ne prendeva cura è una bella testimonianza del tempo che fu e di un mestiere che è praticamente scomparso, almeno dalle mie parti. Simpatico il disco orario anch'esso d'epoca. Pensando alla tua Firenze mi viene in mente quando una decina d'anni fa assistetti nella mia città ad un orrendo crimine, la distruzione da parte di un camion munito di ragno di una Fiat 130 coupé di cui ricordo ancora la targa : FI 608085. L'auto era abbandonata da diverso tempo in una strada che doveva essere riasfaltata e qualche idiota assai insensibile alla bellezza pininfariniana ha pensato di eliminarla definitivamente, poi si dice che i genovesi non buttano via niente! Sapresti dirmi se non altro di che anno era la defunta conoscendo la targa? Grazie e buona caccia."

Che dire? Leggendo le parole di Fabrizio sulla 124 bolognese trovata a Sampierdarena, mi è subito venuto a mente il famoso profeta Isaia, che secondo la tradizione (non biblica, ma dei Vangeli Apocrifi -gli stessi utilizzati da De André per la Buona Novella...) fu segato in due per ordine di Manasse. E anche la povera 124, mi sa, deve aver trovato il suo Manasse (e mi permetto purtroppo di ipotizzare che non sia per restaurarla, bensì per "prendere il pezzo" allo scopo del restauro di un altro modello simile; una sorta di trapianto, insomma). Da qui il titolo del post, e anche il nome con cui questa treggia verrà ricordata.

Bolognese? Ma da cosa Fabrizio avrà dedotto la provenienza felsinea della 124, dato che, come si può vedere, è priva di targa (anteriore, visto che quella posteriore è stata portata via con la rimozione del posteriore...)? Gli è che Fabrizio, già con questo suo primo contributo, dimostra inequivocabilmente di essere un Treggista nell'anima, nato, spiccicato, schlechthin, raffinato, chevronné. Ne parla già nella sua mail: e guardate che cosa è andato a fotografare.



Particolari, questi, che non testimoniano soltanto l'antica provenienza della treggia della provincia bolognese, andata poi a terminare la sua esistenza a Genova. Testimoniano anche un'estrema attenzione ad una storia, e a più storie. Il carburatorista e l'agenzia di assicurazioni del paesino, con tanto di numeri senza prefisso. Gli adesivi appiccicati alle vecchie tregge ne fanno parte integrante; un tempo dovevano esistere colle irremovibili, che si incancrenivano ai vetri o alla carrozzeria, e contro le quali il tempo nulla ha potuto. Mi riprometto senz'altro, in futuro, di fare maggiore attenzione anche agli "adesivi d'epoca", come quelli di Isaia.

Concludendo, non posso che istituire con questo post "fabriziano" una categoria apposita dedicata alle Tregge Genovesi; anche perché, come si vedrà in seguito, Fabrizio si è già ridato da fare. Una nomina di Inviato Speciale del TB a Genova non gliela toglie nessuno. Uno che esordisce con una cosa del genere è destinato a grandi cose.