giovedì 23 dicembre 2010

Sarà una minaccia?




Che Torino sia una città densamente treggiata lo avevo già intuito dai contributi dell'amico Michele (ad esempio questo); stavolta ho avuto modo di constatarlo di persona. Giunto a Torino per un...fine settimana alcolo-musicale, non ho fatto nemmeno in tempo a sistemarmi in una sordida bettola in S. Salvario, che già la treggia d'ordinanza mi aveva già scovato (come forse avrete intuito, il Treggista è un semplice medium, in quanto sono le tregge che vanno regolarmente a scoprire lui; e, in fondo, questo è il vero Treggist's Secret). E che treggia! Un T2 pluridecorato del 1972, che serve evidentemente da réclame per il Circolo dei Lettori del capoluogo piemontese. Non chiedetemi altro, perché esattamente non so che cosa sia, un "Circolo di lettori": un club dove ci si riunisce a leggere? Un posto dove gli autori leggono a voce alta le proprie opere, così come si faceva prima di Sant'Agostino di Ippona (che stupiva i suoi coevi in quanto aveva l'abitudine di leggere da solo, in silenzio, mentre nell'antichità classica la lettura era esclusivamente a voce alta e con declamazione)? Ad ogni modo, devo dire che se voleva "colpire", questo circolo di lettori lo ha fatto sicuramente ed in un modo assai efficace, anche se un po'...minaccioso. In effetti, "Il circolo ti vuole!" somiglia nemmeno troppo vagamente al famoso Zio Sam che incitava a arruolarsi per andare a far la guerra con lo slogan I want you:


Comunque sia, e specificato a chiare lettere che andare a leggere qualcosa, sia pure in un circolo, è incommensurabilmente migliore di arruolarsi nell'Esercito degli Stati Uniti, è facile osservare che la treggia è un veicolo pubblicitario davvero potente. Si fa subito guardare. Cattura l'attenzione. Se avete una vecchia autovettura, invece di rottamarla fatela piuttosto restaurare e proponetela a qualche azienda per farne un veicolo pubblicitario. Lo fanno regolarmente con quei troiaietti di Smart, lo potranno fare con una treggia!