lunedì 14 febbraio 2011

Between Genoa and America (1)


Che i porti siano sempre, in un modo o nell'altro, dei posti speciali, è per me un assioma. Dal più piccolo al più grande; e quello di Genova è grande, molto grande. Talmente grande da poterci trovare delle automobili enormi, e non solo per dimensioni (comunque spropositate). Fortuna che da quelle parti incrociava il nostro amico Fabrizio, che non s'è lasciato sfuggire l'occasione per fotografarle! Tra Genova e l'America, insomma. E direi che Genova, con l'America, ci ha abbastanza a che fare, no?


In questa foto si possono vedere assieme: sono una Cadillac Eldorado Seville del 1958, con tanto di hardtop e tailfins, e una Buick Le Sabre di II generazione, del 1967. Ci voleva davvero un gran porto per due vetture di questa portata. Ma andiamo per ordine.

In un vecchissimo racconto di Zio Paperone, costui entra in un suo albergo dove si sta svolgendo un lussuosissimo ricevimento. Due stramiliardari (con faccia tipicamente porcina) stanno parlando; uno dei due dice all'altro di aver appena acquistato la sua settima Cadillac, e l'altro gli risponde: "Eh sì, al giorno d'oggi non si è nessuno se non si hanno almeno sette Cadillac!". Insomma, la Cadillac è sempre stata sinonimo di lusso estremo. Anche dalle nostre parti, dove si vedevano soltanto nei film; mentre l'Italia si motorizzava in massa a base di utilitarie Fiat, nell'America dei sogni e delle highways c'erano inarrivabili vetture del genere. E la Eldorado Seville rimase tra l'altro, per un periodo abbastanza consistente, la Cadillac più lussuosa di tutte.


Una "bestia" delle dimensioni più o meno di un carrarmato: lunga 5 metri e 67 centimetri nella versione del 1956, con sopra un V8 di 6000 cc di cilindrata per 310 hp. La cosa che viene generalmente ignorata è che, pur essendo il design al 100% opera dello staff tecnico della Cadillac, il montaggio era stato affidato a Pininfarina e le Eldorado Seville erano montate a mano in Italia. Per essere poi rispedite negli USA, e probabilmente proprio dal porto di Genova. Insomma, come dire: tout se tient.


Nella carrozzeria, ciò che rendeva la Eldorado Seville ancor più stramerdosamente di lusso erano probabilmente le tailfins, le "pinne caudate" laterali posteriori che avevano comunque la funzione di conferire un po' più di aerodinamicità ad un cassettone del genere. Logico che le fosse stato dato il nome di Eldorado: costava quasi diecimila dollari nel 1956. S'ignora però come mai le fosse stato aggiunto anche il nome di Siviglia: forse un omaggio ai conquistadores spagnoli che avevano inventato la leggenda di El Dorado, il cacique rivestito tutto d'oro di una tribù sudamericana.