martedì 10 aprile 2012

Illenisti. L'universo del Marco Polo (3)


12. Paraurti anteriore e cordicelle "quipu"

RIASSUNTO DELLE PARTI PRECEDENTI. Il "Marco Polo" è un furgone Fiat Iveco Daily del 1985 parcheggiato in una strada di Genova. I suoi proprietari, i signori Cannata Salvatore e Franco (inventori e ricercatori, costruttori di città e Illenisti), sottoposti a continue minacce e vessazioni da parte del vicinato e costretti a loro volta a forme estreme di autodifesa, vi tengono in realtà oscuri e sfuggenti rituali magico-sciamanici. Il "Marco Polo" come porta d'ingresso a un universo parallelo? Le cose sembrano apparire sempre più chiare. Tra profonde considerazioni filosofiche, gli Illenisti cominciano col mostrare la loro superiore tecnologia proponendo ciò che sembra un sistema di frenatura e segnalazione di manovra; ma il mistero più fitto aleggia su quell'angolo di Genova occupato dal "Marco Polo".

L'universo marcopoliano-Illenista, lo avrete già capito tutti, merita quantomeno una visitina da parte di una troupe di "Voyager"; perdiana, se Giacobbo s'è smosso per andare a seguire le scie astro-templar-olmeco-druidiche fino in capo al mondo, potrà pure fare un viaggetto a Genova. Tanto più che, sul MP, di misteri ce ne sono a quintalate. Prendiamo ad esempio il paraurti anteriore: apparentemente (e solo apparentemente!) sembra tenuto attaccato alla carrozzeria per mezzo di volgarissimi spaghi, o cordicelle, come si vede nella fotografia. E invece c'è ben altro. Forse qualcuno di voi avrà sentito parlare del quipu, l'ingegnoso e ultramisterioso sistema di cordicelle annodate che serviva agli antichi Incas per effettuare calcoli matematici e astronomici, e anche per descrivere sommariamente avvenimenti politici e economici. Il fatto è che, allo stato attuale, i quipu non sono stati ancora pienamente decifrati e interpretati; quali indicibili profezie nasconderanno? Quali calcoli per gli accessi intersiderali? Sul paraurti del Marco Polo ne abbiamo degli inquietanti esempi; per confermarlo, basterà confrontare i suoi spaghi con un autentico quipu inca:

Un vero e proprio "paraurti-quipu", insomma, che si serve dell'antico e indecifrabile sistema incaico, la cui arte è forse stata tramandata soltanto agli Illenisti. Gli scenari che si aprono sono agghiaccianti! E gli incauti che si ostinano ad accanirsi contro il Marco Polo non possono neanche dire di non essere chiaramente avvertiti:


13. Il tuo nome è ignoto.

Insomma, qui il concetto è chiaro: "Io sono morto". Gli Illenisti devono essere entità sospese tra la vita e la morte, sorta di Nosferatu siculo-liguri al cui contatto, lo si legge esplicitamente, si muore. Si assiste qui anche al rovesciamento di un concetto consolidato: colui che si comporta malamente nei confronti del Marco Polo (sfidando inconsapevole forze che potrebbero condurlo rapidamente a una fine atroce), non è un mafioso. Le implicazioni culturali sono notevoli; l'incontro tra i quipu e l'antica cultura sicula produce effetti devastanti.

Effetti devastanti, però, che non devono aver risparmiato neppure il motore del MP. Nonostante la sua oramai evidente natura di avamposto cosmico e di porta d'ingresso a chissà quali interruzioni del continuum, il Marco Polo ha pur sempre l'aspetto esteriore di un mezzo di locomozione, e quindi deve essere dotato di un motore. Stupisce quindi un po' (ma potrebbe essere un inganno ordito ad arte!) questo annuncio:


14. Videosorveglianza e fusione del motore.

Sappiamo dunque che il MP, come si evince dal foglio a destra nella foto, ha fuso il motore. Gli Illenisti ne ricercano quindi uno analogo, ed alla cosa deve essere posta parecchia attenzione in quanto strettamente collegata alla sorveglianza video comunicata nel foglio a sinistra. Gli Illenisti, è oramai palese, provengono da una civiltà aliena. La somiglianza precisa degli Illenisti con le entità del ciclo di Cthulhu lovecraftiano è del resto evidente:

Gli Illenisti appaiono sempre di più come viaggiatori di civiltà estranee e antichissime, perdutisi nello spazio-tempo e approdati chissà come a Genova; trovandosi nella necessità di camuffare il loro mezzo, hanno pensato bene di fargli prendere le sembianze di un Fiat Daily dell' '85, mentre loro assumevano sembianze vagamente umane. Ma un giorno o l'altro dovranno pur riprendere il viaggio, e cercano un motore; da inventori e ricercatori quali dichiarano di essere non avranno difficoltà a lanciarsi di nuovo nel loro vagare senza meta per il cosmo e per il tempo. Appare qui più chiara anche la qualifica di costruttori di città: come non pensare alle tenebrose città morte, a R'lyeh dove il morto Cthulhu attende sognando ("io sono morto", dichiarano gli Illenisti...) e alla mostruosità antartica delle Montagne della Follia? Ancora una volta il vecchio, caro HPL ci svela la verità...

(3 - continua)