giovedì 12 aprile 2012

Illenisti. L'universo del Marco Polo (5)



22. e 23. Altre vedute d'insieme del Marco Polo.

RIASSUNTO DELLE PARTI PRECEDENTI. Il "Marco Polo" è un furgone Fiat Iveco Daily del 1985 parcheggiato in una strada di Genova. I suoi proprietari, i signori Cannata Salvatore e Franco (inventori e ricercatori, costruttori di città e Illenisti), sottoposti a continue minacce e vessazioni da parte del vicinato e costretti a loro volta a forme estreme di autodifesa, vi tengono in realtà oscuri e sfuggenti rituali magico-sciamanici. Il "Marco Polo" come porta d'ingresso a un universo parallelo? Le cose sembrano apparire sempre più chiare. Tra profonde considerazioni filosofiche, gli Illenisti cominciano col mostrare la loro superiore tecnologia proponendo ciò che sembra un sistema di frenatura e segnalazione di manovra; ma il mistero più fitto aleggia su quell'angolo di Genova occupato dal "Marco Polo". Comincia agghiacciantemente a diradarsi un po' coi precisi riferimenti alla pratica del "quipu" incaico e, soprattutto, con la fusione del motore che prefigura un guasto avvenuto ad un mezzo intersiderale di alieni ostili, che hanno così stabilito a Genova una testa di ponte: la somiglianza decisa degli Illenisti con gli esseri del ciclo di Cthulhu lovecraftiano pone scenari più che inquietanti. Gli Illenisti, bloccati sul pianeta Terra, propugnano la costruzione di un avveniristico ponte sullo stretto di Messina per servirsene come base per la futura invasione; messaggi di avvertimento ai capi di stato mondiali, al presidente Obama e a Silvio Berlusconi.


24. Giuramento di Socrate.

Prima di proseguire, è opportuno tornare un momento indietro per segnalare una cosa che, evidentemente, ci era sfuggita. Nell'avviso ai capi di stato affisso sul Marco Polo è infatti contenuta quella che, apparentemente, sembra una svista e che, invece, può contenere dei risvolti filosofici ben precisi. Quando gli Illenisti dicono che i medici si sono dimenticati del Giuramento di Socrate (come evidenziato nella foto), non necessariamente ciò deve essere inteso come un clamoroso sfondone per il giuramento di Ippocrate; il riferimento a Socrate, anzi, è segno di oscuri legami con la più profonda mistica dell'antica Ellade (non scordiamo che Socrate era iniziato ai misteri Eleusini), legami che in gran parte ci sfuggono e che gli Illenisti invece, probabilmente, conoscono. Il fatto poi che il giuramento sia esteso anche ai giudici e agli avvocati mostra ancor di più il preciso riferimento a Socrate, che accettò di bere la cicuta e di non fuggire pur di non contravvenire alle leggi ateniesi che, pure, gli avevano imposto la morte. Non a caso il compianto calciatore brasiliano Sócrates era laureato in medicina!

Ma torniamo a ciò che, in fondo, più ci preme e ci interessa: la futura invasione aliena che gli Illenisti stanno approntando con il progetto per il ponte sullo Stretto di Messina. Come detto nella parte precedente, lo sbarco degli alieni avverrà probabilmente in Sicilia, e non è certo un caso che i Cannata-Illenisti si dichiarino nativi di quella terra. In particolare, è possibile ipotizzare con precisione che il luogo esatto dello sbarco alieno sia una località in provincia di Caltanissetta che gli Illenisti ostentano a più riprese, sul Marco Polo, come nativa. E' possibile che l'umanità, nel prossimo futuro, impari a conoscere bene Vallelunga Pratameno:


25. Vallelunga Pratameno (CL): vedute sul Marco Polo.


26. Vallelunga Pratameno (CL): la stazione ferroviaria.

L'enunciazione di tale luogo inizia con delle normali vedute da cartolina, un po' sbiadite dal tempo; sembra di assistere un po' a Una gita a... della Settimana Enigmistica, ma il successivo particolare della stazione ferroviaria ci parla invece di trasporti, fulcro della logistica in caso di invasione. Resta da vedere come se la caveranno gli alieni con le disastrate ferrovie italiane, naturalmente con la speranza che si portino via l'amministratore delegato Moretti e lo sistemino a qualche decina di anni luce di distanza dalla Terra; in questo caso, ben vengano gli alieni. Vallelunga Pratameno, a dire il vero, si trova assai più vicino a Palermo che a Messina; i motivi per i quali gli alieni debbono averlo scelto per l'invasione ci sfuggono, ma dalle successive foto appare oramai chiaro che è proprio quello il luogo prescelto:


27. Preghiera e sogno dell'emigrante. Mappa logistica.


28. Scilla e Cariddi. Ponti, mostri e vortici.

Quale sarà la vera natura degli Illenisti? È lecito chiederselo, leggendo queste due comunicazioni affisse sul Marco Polo. La località di Vallelunga Pratameno, senza che noi niente ne sapessimo, deve rivestire un ruolo particolare nella civiltà cosmica, sorta di "porta d'ingresso" rimasta celata per tutto lo svolgersi della vicenda umana. Logico che verso di essa gli Illenisti sentano particolare nostalgia, rivelando così in loro dei sentimenti che si esprimono nella commovente preghiera e nel ricordo dell'emigrante. Parole dalle quali, però, traspare un'emigrazione ben più distante di quella dalla Sicilia. I sentimenti, però, sono accompagnati da una bella mappa del territorio: si desidera prova più convicente di quali siano le reali intenzioni degli Illenisti? Intenzioni che sono definitivamente confermate nella seconda foto, dalla quale la tattica si appalesa senza più alcuna ombra di dubbio. Da una parte la captatio mediante il testo "filosofico", e dall'altra un profluvio di ponti, di mostri, di vortici. Quasi gli Illenisti volessero mettere una firma. Scilla, terra di mostri: e la mitologia del grande Cthulhu torna ai nostri occhi (grazie anche, va detto, alle continue effigi degli Illenisti infilate in ogni dove). Cariddi, vortice per l'affondamento delle navi: la fine riservata a chiunque tenterà di opporsi. L'umanità di prepari a una dura battaglia!

(5 - continua)