mercoledì 23 dicembre 2009

Gano, i' duro di San Frediano






Cerco l'Om, disse Diogene col lanternino, durante un Treggia Tour di qualche millennio fa; però mi spiace per il filosofo (più famoso per aneddoti e storielle che per la sua filosofia...), ma l'Om l'ho trovato io, e persino senza lanternino. E che Om! Addirittura i' càmio de' traslohi, ancora perfettamente attivo. A tale riguardo, mi son permesso di lasciare la foto con il nome della ditta in bella evidenza; sì, lo so che dovrebbe essere pubblicità indebita (ma sai quanta se ne vede in tivvù...), ma una ditta che, tra i suoi automezzi, mantiene una bellezza del genere merita di essere un po' conosciuta. Lunga vita al Quercioli, dunque, e al suo camion!

Un camion che, dal primo momento che l'ho visto, ha un nome ben preciso: Gano. Ovviamente si tratta, come si vede dall'apposita foto, della ditta che produce il telone (e vai colla pubblicitàààà!); ma la cosa va ben oltre. Non sto ovviamente parlando del fellone e traditore Gano di Maganza, o Ganelon che dir si voglia, del ciclo carolingio e della Chanson de Roland; anche perché, così facendo, augurerei al camion una ben triste fine (Gano fu condannato a essere squartato). Sto invece parlando di Gano, i' duro di San Frediano, una famosa macchietta fiorentina popolarizzata negli anni '50 dalla trasmissione radiofonica Il grillo canterino (che andò in onda fino agli anni '70: me la ricordo anche io) e che parodiava il "tipico giovanotto" fiorentino di quegli anni. Indimenticabile, al pari della Sora Alvara (Girelli Bucalossi). Talmente popolare, Gano, che tuttora a Firenze si sente qualcuno dire: Oh! 'Un fare i' gano!, vale a dire "non fare lo smargiasso, che poi va a finire che le buschi".

Naturalmente la cosa ha solo valore affettivo, anche perché mi sa che il camion Gano de' Traslochi ne deve aver buscate poche se è ancora lì bello in banda. Un duro sul serio, altro che Gano! Senza contare che le foto sono state scattate, se non in San Frediano propriamente detto, perlomeno molto, molto vicino.