Era diventata una delle chimere, e delle tregge perdute del TB, la Peugeot 304 cabriolet; avvistata già molte volte, nell'estate scorsa e a blog già iniziato, ma mai potuta fotografare per un motivo o per un altro. Una volta perché c'era troppo traffico per potersi fermare, un'altra volta perché era troppo "parcheggiata male" per poter fare delle foto decenti, e le altre volte per semplice pigrizia mentale. Dato che era sempre nello stesso posto, o quasi. Anche il Treggista più incallito, a volte, commette il fatale errore di dire: Vabbè, giù, è sempre qui, la fotografo la prossima volta che passo...
Come sempre succede in questi casi, la prossima volta che sono passato la macchina non c'era più. Scomparsa. La punizione esemplare che il Dio dei Bivi riserva al Treggista pigro che non coglie l'occasione. E allora cominciano i rimpianti, e son rimpianti seri nel caso di una vettura come questa. Questo è un pezzo davvero raro, per non dire unico; sono ragionevolmente certo che a Firenze non ne circolino altre, attualmente. E così sono passati i mesi; ma, evidentemente, a un certo punto il Dio dei Bivi deve aver deciso che avevo espiato a sufficienza la mia colpa, e me l'ha fatta ritrovare. Sempre lì; anzi, addirittura davanti ad una certa carrozzeria. Non solo: mentre gli altri avvistamenti erano avvenuti esclusivamente a sera o a notte (comunque a buio), stavolta è stato in pieno giorno. E di una bellissima giornata dicembrina, per di più.
Tutto questo, combinato con il colore (e con il perfetto stato) della vettura, mi ha dato una salutare illusione d'estate (anche se d'estate la capotte è ovviamente tirata giù). Uno splendore, un raggio di sole. Noialtri treggisti ci si contenta di poco: un petit rayon de soleil en forme de vieille bagnole, un sorriso, due o tre fotografie e una giornata qualunque diventa un piccolo gioiello che nessuno sa.
Come sempre succede in questi casi, la prossima volta che sono passato la macchina non c'era più. Scomparsa. La punizione esemplare che il Dio dei Bivi riserva al Treggista pigro che non coglie l'occasione. E allora cominciano i rimpianti, e son rimpianti seri nel caso di una vettura come questa. Questo è un pezzo davvero raro, per non dire unico; sono ragionevolmente certo che a Firenze non ne circolino altre, attualmente. E così sono passati i mesi; ma, evidentemente, a un certo punto il Dio dei Bivi deve aver deciso che avevo espiato a sufficienza la mia colpa, e me l'ha fatta ritrovare. Sempre lì; anzi, addirittura davanti ad una certa carrozzeria. Non solo: mentre gli altri avvistamenti erano avvenuti esclusivamente a sera o a notte (comunque a buio), stavolta è stato in pieno giorno. E di una bellissima giornata dicembrina, per di più.
Tutto questo, combinato con il colore (e con il perfetto stato) della vettura, mi ha dato una salutare illusione d'estate (anche se d'estate la capotte è ovviamente tirata giù). Uno splendore, un raggio di sole. Noialtri treggisti ci si contenta di poco: un petit rayon de soleil en forme de vieille bagnole, un sorriso, due o tre fotografie e una giornata qualunque diventa un piccolo gioiello che nessuno sa.