venerdì 3 settembre 2010

Di Fiat 1500, brunch e merende sinòire




Ogni "puntata" della corrispondenza con Michele da Torino è oramai diventata, quasi automaticamente, una bella treggia di quelle veramente "sode". Così anche in questo caso. Ma, come sempre, lascio prima la parola a Michele stesso:

Ciao Roberto, (sic ! Michele, mi chiamo Riccardo!! :-PP)

Innanzi tutto devo ringraziarti per la pubblicazione della foto della 2CV modificata. Per sdebitarmi ti mando le foto di una macchina sicuramente d'epoca, una Fiat 1500 del 1961.

Il luogo del ritrovamento è a circa 600 metri dalla posizione in cui avevo trovato le due 127, e sempre in zona ho intravisto un Maggiolino decapottabile ed una DS.

Ma ritorniamo a noi, a questa vettura ispirata alla Chevrolet Corvair ma costruita qui a Torino, e poi successivamente in Polonia, in Spagna ed in Jugoslavia (adesso Serbia).

La vettura è tenuta benissimo ed è stata restaurata assai bene, avendo ancora alcuni accessori d'epoca, come i tappetini in gomma che si intravedono nella foto dell'interno. Ma quando hanno smesso di produrla io non ero ancora nato e non mi vengono in mente aneddoti d'epoca.

L'unica cosa strana è che sulla fiancata c'è la pubblicità di un locale, con un termine inglese che indica un tipo di pranzo. Molto probabilmente la pubblicità sulla fiancata è servita a pagare il restauro, del resto diverse tregge sono decorate dai possessori di ristoranti per farsi pubblicità.

Il termine brunch però mi serve come scusa per dire che l'apericena che adesso va tanto di moda in realtà è stata inventata in Piemonte, solo che viene chiamata merenda sinòira, i cocktail sono banditi a favore di Barbera, Dolcetto e Grignolino, le bruschette sono sostituite dalla sòma d'aj, i tomin al verd ed i tomin electric la fanno da padrone, insieme alle anciove al vert. Per chi preferisce un dolce ci sono sempre i persi pien ed il flan. L'unico difetto che hanno le merende sinòire è che l'alito ne può risentire un pochino, ma non tutto è perfetto.

Che dire? In un colpo solo Michele ci ha spiegato la Fiat 1500 e una tradizione piemontese. Quel che forse Michele non sa, è che il 1° giugno 1998 il qui presente, ospite a Torino di due amici e in preda a una delle sue "famose" crisi sciatalgiche, una di quelle veramente atroci, pensò bene di dimenticare il dolore mangiandoselo giustappunto in un locale dove si serviva la merenda sinòira. Una prestazione indimenticabile: mangiavo al tempo stesso piangendo per il dolore e godendo per quel che mi veniva portato, e praticamente gli finii tutto. Gli altri avventori mi guardavano in silenzio, ammutoliti, quasi spaventati. Qualcosa come 14 portate e due bottiglie di Barbera da solo, o roba del genere. Pensa tu cosa mi ha ricordato, rivedere il nome della merenda sinòira!