sabato 5 marzo 2011

Ella rotola


I nomi delle automobili, e anche delle intere case automobilistiche, almeno un tempo volevano dire qualcosa. Magari un po' "nascosta", per così dire; ad esempio, in Isvezia dovevano amare il latino (cosa invero frequente nei paesi di fede luterana; sembra un controsenso, ma l'ultimo paese al mondo dove se n'è fatto un uso frequente a vari livelli è stato la Germania, e in Svizzera tuttora non è affatto morto -ad esempio i medici vi redigono le ricette galeniche per i farmacisti). Il nome "Volvo" è latino: significa "io rotolo". Naturale: un mezzo su ruote rotola (da qui anche il normale verbo francese per "andare su un veicolo", ovvero rouler; e, quindi, anche il nome della roulotte, ovvero "rotolotta"!). Gli svedesi fecero quindi "parlare" la vettura, in prima persona; e, in effetti, rotolare ha rotolato parecchio. Notissima l'estrema robustezza di queste vetture, giustificata dal clima del paese d'origine, così com'è altrettanto nota, perlomeno nei modelli più vecchi (come questa 245 GLE del 1982), la loro propensione a rassomigliare pù che decisamente a un carro funebre. Per essere meno macabri, diciamo che nel retro, una volta arrovesciati i sedili posteriori, potevano comodamente trovare posto Pallino e Piccolina, coppia di San Bernardo da 130 chili l'uno!