Francamente, a noialtri Treggisti Militanti® di San Valentino ce ne frega abbastanza poco, a parte la famosa strage di Chicago che si svolse, presumibilmente, servendosi di autovetture che, a avercele oggi, ci sarebbe da fare un Treggia's Blog apposito (si era nel 1929, ricordo). Però noialtri ci abbiamo nientepopodimeno che San Gualentino, protettore delle coppiette d'ogni età che tròmbano in macchina; curiosamente, anche questo benemerito santo vissuto nel VI secolo, noto per portarsi monachelle e forosette del contado in luoghi appartati a bordo del suo currus autocinetus attrezzato alla bisogna (paglia, rozze coperte ecc.), si festeggia il quattordici di febbraio; e quindi gli dedichiamo due o tre post su alcune tregge che si prestano storicamente allo scopo (sia scòpo, ò aperta, che scópo, ó chiusa; magie della lingua italiana).
La prima non poteva essere altro che questa Errequattro che è stata colta al volo sulla famosa discesa (o salita) del San Gaggio, e che ci riporta diritti al 1979 della FI A00000. La R4 "begina" è uno dei classici immarcescibili del patrimonio treggistico, e per la sua conformazione (nonostante le ridotte dimensioni) era utilizzata con ottimo profitto, considerando anche il fatto che è sempre stata una "vettura giovane". Non che in macchina non si còpuli abbondantemente anche in altre età, specialmente se entrambi i partners sono dediti alle delizie estracognugali; ma di solito ciò avviene a bordo di autovetture diverse. La signora Pinzauti, moglie del vicino di casa e madre di un par di figli, non la si porta su un catorcio del genere che poi la piglia freddo; quello è riservato alla figlia e al di lei pischello. Almeno a' mi' tempi, diciamo; io mi servivo di una 127, ma tanto fa. Ma, in ogni modo, a San Gualentino veniva sacrificato ammodino prima che la triste epoca del Mostro convincesse un bel po' di famiglie a non far troppo caso ai rumorini che provenivano dalla cameretta della Gisella o dalla cantina condominiale...