Per questo superbo esemplare "portuale" (il porto è quello di Genova, e se è di Genova non può esserci di mezzo che Fabrizio) di Lancia Flaminia del 1968, stavolta si parte dal posteriore. Per forza: bisogna mostrare ammodino la targa. Carissimi e carissime aficionados/as del TB, siamo qui di fronte, infatti, alla più ambita "targa parlante" di tutto il panorama italiano: la mitica "MI FOTTO".
E' una combinazione unica: impossibili, infatti, tutte le altre combinazioni. TI FOTTO, LO FOTTO e LA FOTTO per sigle inesistenti, VI FOTTO e LI FOTTO perché Vicenza e Livorno sono rimaste ben lontane dalle lettere. Quindi c'è solo MI FOTTO, quelle 9999 autovetture milanarde del 1968 che hanno regalato a non pochi italiani una discreta dose di risatine ad ogni incontro. Certo, qui si tratta di risatine almeno in parte stemperate dalla spaventosa bellezza, o meglio dalla maestosità di questa autovettura:
Qui la vediamo in posa anteriore, con rigoroso sfondo di yacht di lusso e una notevole collezione di patacconi "autodèpoca" sulla griglia del radiatore. Ne prendo atto, nonostante la mia ben nota avversione nei confronti dei "registri delle auto storiche" e compagnia bella. La musealità non mi è mai garbata, né mi garberà mai; ma qui siamo, evidentemente, a un raduno (con tanto di "prova slalom" che qualcuno ha voluto far passare vicino a un imprudentissimo palo della luce...)
Dalla foto si nota che, al raduno, la nostra Flaminia Mi Fotto reca il numero 28. Particolarmente "in linea" con la targa, dato che, nella smorfia toscana, il ventotto è il "numero de' becchi" !