La scena, oltre ad essere famosissima, è decisiva nelle vicende di Amici Miei: è il momento in cui i primitivi quattro amici (Tognazzi, Noiret, Del Prete e Moschin) incontrano il quinto, Adolfo Celi, vale a dire il professor Alfeo Sassaroli. Di ritorno da una "zingarata" particolarmente movimentata, i quattro, a bordo di una autovettura ridotta in condizioni terrificanti al pari degli occupanti, si recano al pronto soccorso dell' "Ospedale di Pescia"; e qui comincia la nostra storia parallela fatta di tregge.
L'autovettura semidistrutta è una Mercedes W120. Ora, forse nel '75 la si poteva anche distruggere per esigenze cinematografiche; ora come ora sfido a trovare il regista che, pur con un budget adeguato, oserebbe sfasciare una macchina del genere. In questo storico fotogramma si vedono il Mascetti, il Melandri, il Perozzi e il Necchi proprio mentre arrivano al pronto soccorso; per la cronaca, l' "ospedale di Pescia" era in vece la Villa del Salviatino, a Firenze, allora in fase di deterioramento e che fu utilizzata per le riprese "ospedaliere". In effetti, la costruzione del primo '900 aveva un aspetto "sanitario", e fino a non molti anni fa ospitò in effetti alcune strutture come addirittura il SERT. Di recente è stata venduta e totalmente ristrutturata, nonché adibita a residenza privata "di prestigio"; se da un lato è stata riportata veramente ad un livello di splendore, dall'altro è diventata un altro pezzo di Firenze precluso ai più. Dice che, ora, funziona così se si vuole evitare che vada ogni cosa in rovina. Si trova esattamente davanti a Villa Montalto, dove i GAP di Fanciullacci ammazzarono il 15 aprile 1944 il filosofo fascista Giovanni Gentile, e anche a diretto contatto con la storica treggiaja di via del Salviatino, che è stata del tutto eliminata.
Ma l'interesse non finisce qui. Si tratta anche di uno dei più classici esempi di targa finta applicata ad una vettura usata per riprese cinematografiche. Non è l'unico caso in Amici Miei, come vedremo in seguito; per il resto, tuttavia, il film utilizzava anche parecchie vetture con targhe autentiche (allora non c'erano ancora, comunque, tutte le boiate sulla privacy). Ad ogni modo, in questo caso la targa finta rispetta quantomeno la cronologia: presenta infatti una numerazione del 1972 che è in linea col film, girato nel 1975 (sarebbe comunque una "ritargatura" per un modello del genere: la W120, con le sue suddivisioni, fu prodotta dal 1953 al 1962). Nell'altro caso, vedremo invece che non è così, con una tipica "targa del futuro" che è uno dei più tipici procedimenti treggio-cinematografici.