Il TB è abbastanza famoso per le "tregge sottocasa", vale a dire quelle (e sono tante: si pensi solo all'oramai mitica via Ciseri!) trovate all'Isolotto, negli immediati dintorni di casa mia. A rigore, poiché abito in un ex garage situato sotto il piano strada, bisognerebbe dire tregge sopracasa; ma ho deciso di risparmiare all'universo mondo tale inutile sottigliezza. Oggi, però, l'espressione "sottocasa" è pienamente giustificata. La treggia che vedete, infatti, mi è capitata esattamente sotto le finestrature di casa mia: sono quelle che vedete nella foto con la macchina presa di lato. Nella stessa foto, praticamente, vedete l'intera casa mia dall'esterno; esattamente dove è poggiato lo scaleo, all'interno si trova il tavolo da lavoro col computer dal quale viene compilato il Treggia's Blog. Quando si dice che, se il Treggista non va dalla Treggia, e la Treggia che va dal Treggista...
Incidentalmente, quando una treggia mi capita a pochi centimetri da casa ho un po' di timore scaramantico; la prima volta che mi accadde, la sera del 20 settembre 2011, poche ore dopo mi prese un infarto. Non metaforico per l'emozione: proprio un infarto vero, con tanto di terapia intensiva e tubicini infilati dentro. Come dire: ho aspettato qualche giorno prima di mettere queste foto, sincerandomi che tutto fosse a posto. Capirete bene il perché. Detto questo, dovete sapere che proprio accanto a casa mia ha sede una ditta di condizionamento d'aria, la quale, naturalmente, riceve dei clienti; la stupefacente (ed oltremodo rara) Opel Kadett 1000 Familiare che mi si è sistemata sotto le finestre appartiene giustappunto a un simpatico cliente dei condizionatoristi, ed è del 1974. E così, prendendo i classici due piccioni con una fava, vedete anche la curiosissima sistemazione abitativa del vostro Treggista Preferito®. Beh, un Treggista non poteva che vivere in un garage, no? Però non crediate che il garage in questione ospiti motori; si distingue invece per un gatto nero e per circa 2000 libri che vi sono stipati dentro, anche in bagno. L'unico garage al mondo dove basta chiedere per vedervi consegnare una grammatica della lingua laotiana o un dizionario ceco-mongolo. Non ci credete? Venitemi a trovare.
Dovrei raccontarvi anche un minutino della faccia del gentile cliente dei condizionatoristi, che mi ha visto sbucare da una porta in mutande con in mano una fotocamerina digitale per riprendergli la Kadett familiare; naturalmente lo ringrazio per essere sopravvissuto alla non celestiale visione, ora che mi sto pure facendo crescere un barbone da extraparlamentare degli anni '70. Ma così è, e bisogna pigliarmi come sono. Del resto, anche essere quel che sono è una specie di mestiere, l'unico che so fare bene.