È lei, certamente. La treggia del logo, quella che -a suo tempo- inseguii fino al cimitero di Marina di Campo. Senz'altro è una delle autovetture italiane più rare in assoluto: ne furono prodotti pochissimi esemplari, e quando trovai quello famoso all'Elba, ebbi davvero la precisa sensazione di aver pescato un Jolly. Infatti, Jolly in piena regola è: la Fiat 600 Jolly Ghia.
Auto da ricchi, anzi ricchissimi, che se ne servivano come tenderino da sistemare sui loro lussuosi yacht; non per niente, sembra, ne avesse acquistati un paio di esemplari nientepopodimeno che Aristotele Onassis, e dico poco. Altri esemplari fanno servizio taxi sull'esclusiva isola di Santa Catalina, in California; e sembra che tale autovettura abbia un "feeling" con le isole. Questo esemplare qui, infatti, proviene dall'isola della Maddalena, in Sardegna. Quella del finto "G8" di Berlusconi e Bertolaso, per intenderci.
Questa volta, però, niente inseguimenti. Alla Maddalena, del resto, non ci ho mai messo i miei piedoni. Mi proviene, ebbene sì, dai Caporniani, i quali, però, stavolta neppure loro hanno provveduto di persona. Le foto sono state infatti scattate da Raffaele, un loro amico che di mestiere guida gli autobus (o che bel mestiere / l'autoferrotranviere...), che per l'appunto era in vacanca alla Maddalena e si è ritrovato davanti la Jolly Ghia con tanto del classico tettino a tendina (come a Santa Catalina). Dico vacanca perché nella mail inviatami dal mitico Studio Capornia così si scrive, e la vacanca mi è piaciuta talmente da immortalarla!
La 600 Jolly Ghia vacanchiera della Maddalena ha, come si vede, una bella targa del Principato di Monaco. Chissà come mai, ma non mi aspettavo che avesse targhe del Bangla Desh o della Sierra Leone; vorrei ribadire che questa è una Seicento da straricchi. Lo era in origine, dal '58 al '63 quando fu prodotta in scarsi esemplari, e lo è tuttora che, in tutto il mondo, ne rimangono circa un centinaio. Di cui 32 solo nell'isola di Santa Catalina; nel resto del mondo ce ne sono quindi solo una settantina. Una era all'Elba lo scorso anno e l'ho beccata io; e un'altra alla Maddalena, e l'ha beccata quest'estate in vacanca il nostro Raffaele, che dev'essere quello nella foto (e ce lo lascio pure, perché tutti 'sti discorsi del cazzo sulla "privacy" quando oramai Facebook apre i profili anche dei minorenni mi sembrano una ridicola fuffa, preso per assunto che Raffaele non sta facendo assolutamente nulla di proibito né da Iddio, né dalla giustizia). Casomai Raffaele avesse qualcosa in contrario, comunque, me lo faccia sapere.
I Caporniani, nella loro mail, mettono l'accento su una cosa importante: il "disegno" della carrozzeria laterale ottenuto mediante l' "eliminazione dello sportello". Metto fra virgolette perché, in realtà, le 600 Jolly Ghia lo sportello non lo avevano proprio. Mezzi estivi fatti per sbarcare da yacht tipo il Paperone de' Mari, lo Stiàffo alla Miseria o il Bracciante (il famoso panfilo della contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare), dovevan servire allo sciòppingh sulle isole più eleganti & esclusyve (in attesa che qualche loro proprietario fosse un giorno o l'altro sbarcato su altre isole, come Pianosa o Alcatraz), e lo sportello non serviva di certo. Però, rispetto all'esemplare "elbano", questa Jolly monego-sarda presenta effettivamente un particolare disegno laterale senz'altro molto bello, anche se possibilmente foriero di gran ginocchiate per non dir di peggio.