Andando rigorosamente in ordine cronologico, come mi sono prefissato, si comincia con una treggia che, ad essere precisi, proprio "carrarina" non è; siamo qui, infatti, in quelle confusionarie ma estremamente affascinanti plaghe della costa apuana, tra la fine della Versilia e la città della Spezia, col mare da una parte e le montagne bianche di marmo dall'altra. Un luogo, devo dirlo, bellissimo e estremamente "a modo suo", che non si sa mai bene in quale provincia (almeno finché esisteranno...) e in quale regione si trovi tali e tanti sono gli accidenti confinari che si hanno laggiù. E così non saprei dire se qui siamo in Toscana o in Liguria, in provincia di Massa Carrara o della Spezia; probabilmente, per pochi metri siamo in quel "cuneo" carrarese che, col comune di Fosdinovo, si insinua per un un breve tratto nella provincia della Spezia. E a Fosdinovo, infatti, si stava andando per una cosa, un festival mezzo partigiano e mezzo musicale che per il sottoscritto e per la Piasintëina è un appuntamento fisso oramai da parecchi anni. Partigiani e musica, d'accordo; ma la treggia non viene mai, e sottolineo mai, trascurata.
Curioso che le "ferie treggistiche" siano cominciate con questo Maggiolino con targa d'una provincia che c'entra, francamente, assai poco sia con l'Apuania che con l'Isola d'Elba, sia con il marmo sia con il mare. Ma tant'è; così, con una specie di novità, ve la presento prima "di culo" con un paio di fotografie per le quali ho dovuto letteralmente rischiare la buccia, azzardandomi a attraversare a piedi l'Aurelia sotto un sole da far rincoglionire e all'ora del rientro dalle spiagge. Gli è che il Maggiolino Perugino, del 1971, era stato, come si suol dire, parcheggiato alla 'ioboia, in salita, dentro a un pertugio ricavato fortunosamente sul ciglio della Statale delle Statali, al km 390 per la precisione.