E' d'uopo che inizi questo post specificando subito che non sono morto. Oramai, ogniqualvolta sono assente per un po' di tempo da questo e dagli altri blog dell'Asocial Network, cominciano a arrivarmi telefonate e e-mail preoccupatissime, alle quali sto meditando di rispondere con cose del tipo "Qui Oltretomba", o "Ade in linea". Invece è successo tutt'altro: quest'anno sono riuscito a farmi qualche settimana di quella misteriosa cosa, oramai in procinto di scomparire dalla faccia della terra, che va sotto il nome di ferie. E la cosa è stata per me talmente gradita, che proprio non se n'è parlato nemmeno di computer.
Di computer no, ma di tregge sì, eccome. E parecchio. Le tregge, credetemi, non vanno mai in ferie. Tanto più che, quest'anno, il ritorno in grande stile delle ferie è coinciso con una performance estiva di tutto rispetto, come vedrete bene nei prossimi post. Ebbene sì: dopo l'alluvione dello scorso novembre, e dopo il "prodromo" di pochi giorni nello scorso mese di luglio, l'Isola d'Elba si è dimostrata davvero in grande spolvero treggistico in questa estate. Preceduta da un'appendice in quel dell'anarchica città di Carrara alla quale è seguita anche una specie di postpendice, se così si può chiamarla.
Per salvaguardare l'unità delle ferie, ho deciso di chiamare questa serie di post "Carrelba". Suona bene, ed è un omaggio a una città che poco conoscevo sotto ogni punto di vista; si è dimostrata un gran bel posto. Mi è proprio piaciuta, devo dirla; lei e i suoi carrarini; da qui l'omaggio, rigorosamente in rosso e nero, che le faccio con la foto sotto il titolo di questo post. Ma anche treggisticamente parlando, Carrara e dintorni hanno fornito esemplari di tutto rispetto, uno dei quali ha comportato persino una manovra autenticamente da ritiro della patente. E' una cosa, e ci tengo a dirlo, per me oltremodo rara, per non dire unica; se c'è una cosa, anzi, di cui mi vanto è proprio quella di non aver mai messo a repentaglio, per fotografare una treggia, né la vita degli altri e né la mia. Piuttosto mi sono lasciato sfuggire, con i rigorosi mòccoli d'ordinanza, una treggia appetitosa; ma stavolta, approfittando dello scarso traffico, ho fatto un'eccezione. Quando vedrete la treggia ne capirete meglio il perché.
Seguirò, in questi post "treggistico-vacanzieri", un ordine assolutamente cronologico. Prima di andare all'Elba sono stato a Carrara, e cominciamo appunto con Carrara e le sue tregge (per le quali ho addirittura istituito una categoria apposita, tra samideanoj de la anarhio bisogna far così).