Facciamo subito un passo indietro. Io e la Piasintëina eravamo seduti a un tavolo del bar-baracchino di fronte al molo di attracco della Corsica Ferries, a Portoferraio, aspettando l'arrivo di un amico. Il traghetto è arrivato, e a un certo punto mi hanno visto partire come un razzo con la Kodak in mano, e andare proprio verso la nave che ancora stava vomitando automobili (era il 13 agosto scorso, quindi vi potrete immaginare). Era perché stava uscendo la cosa che vedete nella foto, oramai sbarcata; un pezzo di anni '70, di hippy happy family (visto che si trattava proprio di una giovane famiglia), di isola di Wight scesa giù dalle valli cuneesi verso un'altra isola:
Gli Zoccoli Duri. 2CV rossa a strisce bianche del 1976, con targa torinese che, manco a farlo apposta, è un "TOPO", vale a dire una delle più belle targhe parlanti che esistano (ma con indicazione, fatta ovviamente a mano e del tutto fuorilegge, della provincia granda cuneese); cadreghino portabagagli a rimorchio e, sul retro, uno spettacolare baule di legno stile diligenza del Far West con tanto di passeggino sopra per una (splendida) bimba bionda; infine, una serie di adesivi, scritte e altri gadgets degna degli Illenisti. Da baciarli seduta stante, tutti quanti, treggisticamente e umanamente. Mi brillavano gli occhi.
Di fronte a una cosa del genere, sono capace di diventare una belva. Così, quando ho sentito uno degli ormeggiatori che faceva pesanti apprezzamenti sulla vettura, dicendo che sarebbe occorso non farla nemmeno sbarcare ed altre cose del genere (evidentemente a lui piacciono i suvvoni di merda che, peraltro, sul traghetto erano presenti in abbondanza), mi sono sentito di urlargli sul muso che di macchine non ne capirebbe veramente una sega nemmeno se rinascesse quindici volte; e deve avere funzionato, perché ha taciuto immediatamente. Atto dovuto; di fronte avevo una specie di fratelli. Gli Zoccoli duri, come recita una delle scritte sul lunotto posteriore. Consiglio di cliccare sulla prima foto, quella sotto il titolo, per vedere meglio il baule in legno, la targa torinese-cuneese e, soprattutto, una cosa che mi ha letteralmente commosso. Sul baule, infatti, è presente un adesivo che recita:
Io non sono su Feisbuk.
Tutti oramai sapranno della mia estrema e particolare avversione nei confronti del Social Network, espressa a chiare lettere anche nei paraphernalia di questo blog (e di tutto l'Asocial Network); trovare qualcuno che condivide talmente questa cosa da portarla in giro sulla Dedeuche degli Zoccoli Duri è per me motivo di giubilo, letizia e goduria. Che il Dio de' Bivi protegga sempre sulle strade del mondo questi giovani con la loro bambina, e che possano riuscire un giorno a sapere che qualcuno li ama molto.