Questo è un post decisamente anomalo, come anomala è tutta la situazione. Figuriamoci se mi avrebbe attirato un normalissimo furgone seminuovo che era parcheggiato vicino a casa mia, in via Canova (che, per le sue dimensioni, tutti chiamano erroneamente "viale Canova"). Quel che mi ha attirato immediatamente, e parecchio, è la sua targa:
Ci sono occasioni in cui il Dio de' Bivi la fa veramente grossa; questa, infatti, è una targa islandese. E islandese personalizzata. L'ho riconosciuto subito, di dov'era; e, infatti, il suddetto Dio de' Bivi va a mettere, una mattina qualsiasi, un furgone islandese proprio sulla strada del Treggista Militante® che, tra le sue svariate & curiose cosine, è anche l'autore di uno dei pochi corsi di lingua islandese in italiano, il famoso (o famigerato) Kennslubók í nútíma íslensku handa ítölum che ho scritto in ventidue anni di lavoro e che da oltre una decina gira in rete liberamente, perché quando dico di essere contro ogni forma di "copyright", lo sono per davvero. Così imparate a conoscere un po' meglio il vs. Treggista Preferito® e tutte le sue non poche mattane; in pratica, se putacaso vi pungesse vaghezza d'imparare l'islandese e cercaste qualcosa in Rete, andreste a sbattere immediatamente nel sottoscritto.
Ignoro naturalmente che cosa ci facesse un furgone islandese una mattina qualunque in via Canova, all'Isolotto; però la cosa ha meritato un'inchiodata. Il fatto è che, lo avrete capito, ho con l'Islanda un legame antico e profondo; tanto più che, sulla fiancata del furgone, c'è addirittura il dio Thor (che in islandese si dice Þórr; il segno "þ" equivale al "th" inglese). Tornando alla targa personalizzata (possibilità che, in Islanda, è del tutto reale e non puramente teorica come in Italia), contrasta un poco con il Dio de' Bivi; il furgone è infatti targato "Il Diavolo". Questo è il significato dell'islandese Púkinn, che è la parola che compare nella targa (senza l'accento, che poi accento non è ma un segno che da alla "u" pronuncia piena, come in italiano; in pratica, nella non semplice pronuncia islandese si legge ['p(h)ukidn]).
Perché "Il Diavolo" e non "Diavolo" e basta? Semplice: in islandese, come in tutte le lingue nordiche, l'articolo determinato si attacca in fondo alla parola, come suffisso. Quindi, il sostantivo maschile púki "diavolo", col suo articolo -(i)nn diventa, appunto, púkinn. Eccovelo qua, in una targa. E anche sulla fiancata del furgone, come si vede nella relativa fotografia.
Naturalmente, a casa, mi è presa la legittima curiosità di vedere che diavolo -eh- giustamente fosse 'sto diavolo islandese che stazionava in via Canova; curiosità soddisfatta in due secondi. Si tratta di una catena di negozi islandese che vende ogni sorta di articoli e accessori per motociclette e motociclisti, in particolare da cross e enduro e ancor più in particolare per la famosa casa produttrice svedese Husqvarna, specializzata in moto da cross e in macchine per cucire (con la speranza che non produca una macchina per cucire da cross). La Husqvarna, come avrete potuto notare nella prima foto, è presente anche sul cofano anteriore del furgone. E così, come si evince dalla homepage Púkinn, abbiamo fatnaður (abbigliamento), Enduro, töskur (borse), TCX Skór (scarpe TCX) e anche gönguskór (scarpe per camminare). Dalla homepage si evince che Púkinn ha ben due punti vendita a Reykjavík, la capitale islandese; casomai vi trovaste lassù e aveste impellente bisogno di accessori motociclistici, andate o nella Grensásvegur al numero 14 o nella centralissima Laugavegur, il corso principale ("via delle Sorgenti") di Reykjavík.
E così il nostro Diavolo motociclistico islandese si è fatto pure fare il furgone con la targa personalizzata; il quale, una certa mattina, è venuto a farsi una giratina a sud; cose da Treggisti!