Se vedete qualcuno che si aggira per i campi munito di macchina fotografica, non abbiate timore: ci sono ottime probabilità che possa essere un Treggista Militante®. Costui (o costei, anche se per ora -purtroppo!- contiamo su scarse "quote rosa") è un grande amante della campagna; essa, infatti, nasconde ne' suoi angoli più riposti un intero patrimonio di tregge, sovente ridotte a carcasse conquistate da Madre Natura o da Padre Ciarpame. Così dev'essere andata a uno dei Militanti Storici® del TB, vale a dire Simone il Caporniano; aggirandosi pe' fatti suoi tra le vicine campagne sulla Via Cassia, nel comune di San Casciano in Val di Pesa presso il Bargino (località che, pare, prende davvero il nome da un "Bar Gino" che vi si trovava in tempi antichi; primo e forse unico esempio al mondo di un'intera frazione che prende nome dal suo bar!), è stato infatti attirato da un "qualcosa" che s'intravedeva avviluppato in mezzo a un oceano di sterpaglie.
Il Treggista Militante®, quale Simone il Caporniano è senz'altro, è dotato di un occhio infallibile coniugato con un intuito formidabile. Ci aveva visto giusto: l'Avviluppata, infatti, era la carcassa di una Fiat 850 che non dev'essere lì da un paio di giorni. E dello stesso colore beige chiaro che aveva anche l'850 Special di mio padre (targata FI 449929); guardando queste foto, insomma, mi viene una specie di tuffo al "quore". L'Avviluppata conferma quanto vado dicendo da almeno un paio di secoli: le carcasse campagnole fanno oramai parte integrante del paesaggio e non c'è "ecologia" che tenga. Guai a rimuoverle in nome di presunti "smaltimenti" del cavolo! Sarebbe come, che so io, portar via la salma congelata di un alpinista morto sull'Everest nel 1904. Quello è il suo luogo, quello che il destino ha scelto.