venerdì 25 marzo 2011

Primavera elbana (4): Ci doveva essere


Si può andare all'Elba e non beccarvi un Vespone in piena regola, di quelli DOC col portapacchi e le cinghie? Assolutamente impossibile. La Vespa passa per un mezzo da città, ma su un'isola di non grandi dimensioni ha secondo me il suo territorio naturale (come ben sa l'amico gigliese Ionis 56). Persino il sottoscritto, che non ha mai saputo guidare un motociclo, ha un ricorso vesposo all'Elba, quando vennero a trovarlo (molte, molte estati fa) due compagni di classe muniti rigorosamente dello scooter più famoso del mondo; l'unico giro dell'isola che abbia mai fatto su due ruote (preso per assunto che in bicicletta non arriverei nemmeno al Colle di Palombaia), e inframezzato da un episodio piuttosto curioso: io e miei amici (entrambi poi, singolarmente, divenuti avvocati), tra Pomonte e Chiessi fummo presi di striscio dal getto di un secchiellone sganciato da un elicottero che stava spegnendo un piccolo incendio boschivo. Di striscio sì, ma sufficiente a buttarci tutti quanti in terra, Vespe comprese! Insomma, visto che né noi e né le Vespe si fecero un graffio, si può dire che fu una scena comica; però, da allora, a fare il giro ci son sempre tornato in macchina. Non si sa mai...