venerdì 4 marzo 2011

Storia dallo spazio profondo


La vettura che vedete presa al volo nella foto, dopo un'epico inseguimento avvenuto oggi verso le 16, viene chiaramente dallo spazio. Non si capirebbe altrimenti perché la Fiat, sì proprio lei, verso il '72 debba aver tirato fuori un modello come la X1/9, praticamente una 128 piovuta da qualche galassia. Sì, perché il motore era della 128 coupé, sospensioni della 128, sembra anche prestazioni della 128; la scocca proveniva invece dal lontano pianeta Stratos, che non essendo per nulla ascrivibile al grande Demetrio dalla voce impareggiabile, deve supporsi averci avuto qualcosa a che fare con una Lancia sportiva che vinceva una marea di rallies. Insomma, davvero una storia dallo spazio profondo da fare invidia a quelle scritte da Guccini e disegnate da Bonvi.


Dalle "Storie dello spazio profondo" di Bonvi e Francesco Guccini.
Si noti la quasi perfetta identità tra il robot alieno e la Fiat X1/9:
una conferma della mia tesi. Quei due sapevano qualcosa.

È stata prodotta, sembra, in soli 170.000 esemplari; questo è del 1973. Quando me lo sono trovato davanti, astronavigava in senso contrario al mio con alla guida un anziano alieno e ho dovuto prendere una decisione rapida. Una X1/9 non è roba di tutti i giorni. E allora, inversione a U ai limiti della damnatio memoriae della tua patente, e via all'inseguimento:


Le particolari condizioni della presa al volo da dietro mi hanno purtroppo impedito di fotografare la parte anteriore, che avrebbe confermato la sua provenienza aliena (vedasi la vignetta sopra); inoltre, ha pienamente operato la cosiddetta Legge del Murphytreggista, la quale vuole che quando hai bisogno di un semaforo verde perché hai fretta, costui è sempre rosso, e che invece, quando hai bisogno di un semaforo rosso per acchiappare la treggia che sfreccia, costui è sempre verde. Nemmeno in un momento in cui avrei potuto prendere una foto di lato è andata bene: ci si è messo di mezzo uno stramaledetto furgone della Fedex. Quindi, solo foto dell'alieno culo. Ho dovuto girare per non farmi trasportare completamente fuori strada ed essere inghiottito dal Cavalcavia dell'Affrico e da via Piagentina, che a quell'ora sono degli inferni nei quali persino Caronte avrebbe difficoltà di traghettamento. Prima che scomparisse nel cosmo infinito, ho fatto però in tempo a prendere un'ultima foto, invero assai scalcagnata e sfocata (e dove si vede anche il maledettissimo furgone della Fedex):