giovedì 28 aprile 2011

L'albero e lei




Quella vera, sì.

Non i modelli più recenti, le Charleston o roba del genere. Questa, signore e signori, è la 2CV nuda e cruda, quella dei film noir francesi, quella che doveva portare "due contadini, gli attrezzi da lavoro e un sacco di patate su una strada sconnessa di campagna". Non ancora il primissimo modello "monofaro" con i sedili di legno, quello originario del '39; ma poco ci manca. Nonostante la ritargatura del 1972, il gentile proprietario di questa meraviglia del creato mi ha assicurato che è del 1958. Con una targa fiorentina originale di quel periodo (ma chissà da dove è venuta davvero...) sarebbe stata targata tra FI 104237 (31 dicembre 1957) e FI 113981 (31 dicembre 1958). Insomma, ci siamo capiti alla perfezione.



Poter fermare un po' il proprietario di una vettura del genere e farci una chiacchierata schiude un mondo, e si vengono a sapere cose sotterranee e strabilianti. Pare che l'abbia trovata, completamente in rovina, in un terreno qualsiasi della periferia (ma ancora, e la cosa è notevole, con la sua targa fiorentina). Doveva esserci da un po', abbandonata su quel terreno, perché al suo interno era cresciuto un piccolo albero; e mi spiace anche un po' che sia stato dovuto tagliare, perché un albero dentro una 2CV del '58 è un'immagine che trovo bella. Magari, chissà, sognava di guidarla lui; ma poiché, disgraziatamente, agli alberi non danno la patente, per tirarla fuori da quella singolare posizione l'alberello ha dovuto essere sacrificato. Gli dedico, con riconoscenza, una canzone che parla d'una quercia:


Insomma, la 2CV "districata" è stata poi rimessa con cura e con amore dal novello proprietario; di originale, a rigore, non ci deve essere rimasto moltissimo per poter essere rifatta circolare. Però il risultato è comunque una favola, e sono certo di non sprecare tale parola:



Insomma, d'ora in poi mi dispiace molto per le Dedeuches posteriori, che sono comunque carine e che meriteranno sempre la massima attenzione; ma questa, nonostante la giornata semibella di primavera, sa ancora di strade fangose, di pioggia, di sordidi vicoli della vecchia Parigi mentre il mostro accoltella l'ignaro Monsieur Dupont mentre torna a casa nella nebbia, del commissario Maigret che interviene con la sua pipa, e dell'altra pipa di Tonton Georges Brassens.