Insomma, com'è o come non è, la piasintëina di cui parlavo qualche post fa ci ha preso davvero gusto. E non soltanto col sottoscritto (cosa che, naturalmente, mi riempie di gioja, sollazzo ed altre piacevolissime cose), ma anche con le tregge rinvenute nella sua città. Che dire? A questo punto bisognerà quanto meno creare una nuova etichetta, quella delle tregge piacentine: sembra che sia davvero una miniera, e la cosa val bene una piccola estensione territoriale rispetto alla dichiarazione programmatica del blog. A condizione che, nel resto d'Italia, non si pensi che le tregge piacentine siano un particolare tipo di formaggio molle oppure uno speciale tipo d'acconciatura in uso da quelle parti.
La foto propostaci dalla nostra amica ritrae un doppio capolavoro. Un autentico Maggiolino cabriolè (quella cosa che mia nonna, che non ci andava per il sottile, chiamava capriolè), un bel colore annisettanta da zappata ne' denti e, durcissinfùndo, un rarissimo e magnifico esemplare di targa palindroma. Guardatela bene: PC 196691 si legge nei due sensi. Insomma, l'unione tra la ribollita e i pissarèi e fasö promette scintille. A dire il vero le ha già mantenute, ma questo è un altro discorso!
La foto propostaci dalla nostra amica ritrae un doppio capolavoro. Un autentico Maggiolino cabriolè (quella cosa che mia nonna, che non ci andava per il sottile, chiamava capriolè), un bel colore annisettanta da zappata ne' denti e, durcissinfùndo, un rarissimo e magnifico esemplare di targa palindroma. Guardatela bene: PC 196691 si legge nei due sensi. Insomma, l'unione tra la ribollita e i pissarèi e fasö promette scintille. A dire il vero le ha già mantenute, ma questo è un altro discorso!