Olé: non passano che due o tre giorni, che la risposta fiorentina alla ducavalli Ciàrleston piacentina compare in un torrido sabato mattina, proprio a due passi da casa mia e -addirittura- in presenza della piasintëina di cui si parla nel post precedente. Stavamo andando a prendere il pollo arrosto dal pollaiolo al mercato rionale, con relative patatine, quando ci è comparsa questa "gemella". Medesimi colori, medesimo chef d'œuvre. Le rifaranno mai macchine a codesta maniera? È una domanda che mi pongo sovente. Vengo colto da acute crisi di rimpianto, mi ricordo di quando -da ragazzino- a giro si vedevano Automobili, quelle vere, e ci si poteva giocare anche soltanto a guardarle. Ora si vedono soltanto cose standardizzate su quattro ruote. In definitiva, questo blog è un tributo a quando le Automobili riuscivano a scatenare la fantasia di un ragazzino. Ora non riuscirebbero a scatenare la fantasia nemmeno di una melanzana. Ed è meglio che non le rifacciano, le "repliche" delle vecchie Automobili. Ne vengono fuori mostri orrendi da fighettame, come la "Beetle" o la "Mini". Per non parlare della "Fiat 500". Vade retro. Anzi no: Vade avanti. Al retro ci penso io.
I colori. Si considerino anche soltanto quelli. A chi verrebbe in mente, ora, di fare una macchina rossa coi parafanghi neri? E le macchinine vendute già con le pubblicità incorporate? Ve la immaginate una dedeuche con la réclame addosso? In che mondo mi toccherà invecchiare, budello d'eva...
I colori. Si considerino anche soltanto quelli. A chi verrebbe in mente, ora, di fare una macchina rossa coi parafanghi neri? E le macchinine vendute già con le pubblicità incorporate? Ve la immaginate una dedeuche con la réclame addosso? In che mondo mi toccherà invecchiare, budello d'eva...