lunedì 3 giugno 2013

Giardinaggi & famiglie





La Giardiniera, che alcuni chiamano erroneamente "Giardinetta" e altri, con qualche motivo valido, "Cinquecento familiare", ha avuto un destino curioso nella sua storia. Nata come versione "di lavoro" della Fiat 500 (dedicata in origine a giardinieri e giardinaggi vari, ma ben presto adottata da muratori, imbianchini, idraulici, elettricisti ed ogni altra sorta di tecnici, installatori e artigiani), ottenne un successo talmente clamoroso da sopravvivere anche al modello di derivazione, dismesso nel 1975 ma che gira ancora in centinaia di migliaia di esemplari in tutto il mondo. Però, già da qualche tempo la Giardiniera era stata "passata" all'Autobianchi, o meglio: al marchio Autobianchi, oramai inglobato dal gruppo Fiat; come tale, restò in produzione ancora per un altro po' d'anni. E' per questo motivo che le superstiti Giardiniere (che non sono poche) sono, come dire, suddivise tra Fiat e Autobianchi; questa qui, del 1977,  appartiene propriamente a quest'ultimo marchio. Al di là dei giardinaggi e delle altre attività lavorative, c'è chi diceva (e non a torto) che la Giardiniera era l'unico modo affinché quattro persone (ma di corporatura non robusta) potessero entrare in una 500 (due davanti e due di dietro, come gli elefanti della famosa barzellettina scema che andava di moda allora); da qui l'appellativo di "familiare". Storicamente, la Giardiniera è stata l'ultima vettura italiana ad essere stata prodotta, e fino alla fine, con le portiere ad apertura controvento: una caratteristica delle 500 primitive che, in questo modello, ha resistito fino alla fine. Poi sono andate (e giustamente) fuorilegge.