Questa Fiat 600 era del 1963; a giudicare dalle tabelle, che dicono che il 16 ottobre di quell'anno si era a FI 227030, avrebbe potuto essere esattamente mia coetanea. Aveva quindi, il 4 novembre del '66, soltanto tre anni; proprio come me. Ma mi sa, purtroppo, che la sua storia si sia interrotta a quella data; la foto rende perfettamente l'idea di che cosa si sia in realtà abbattuto su Firenze grazie al suo grazioso fiumicello. Si dice "alluvione" e si pensa, certo, all'acqua; ma l'acqua che invade una città è una densa e ripugnante mistura di ogni sorta di troiaio che essa raccoglie. A Firenze, in quel periodo, significava fango, liquami e nafta; insomma, tutto ciò che si vede sulla povera Seicento.
L'Alluvione di Firenze, in modo del tutto diretto, ha contribuito a fare di Firenze una città dove la treggia è merce un po' più rara che altrove; una catastrofe che distrugge ventimila automobili non può che avere questo effetto. Si spiega così anche la contemporanea, maggiore frequenza delle tregge immatricolate a partire dal 1967: tra quell'anno e il 1973 (l'anno della prima, grande crisi energetica) non solo fu ricostituito l'intero parco auto andato perso con l'inondazione, ma Firenze ebbe quel "grande balzo in avanti" che la portò, ad esempio, a "staccare" città ben più grandi come Genova e Bologna (nel '66, Genova era circa a GE 300000 e Bologna a circa BO 270000).
Detto questo, chissà; naturalmente non si può sapere la sorte della Seicento della foto. L'essere rimasta sommersa per un giorno intero da quell'immondo merdajo non fa pendere l'ago della bilancia dalla parte del recupero, ma quien sabe; magari, giusto una ripulitina e via...