Quando l'ho vista parcheggiata, lo scorso ottobre, appena fuori dalla Conad di Marina di Campo, mi son detto che dall'Austria devono venire all'Elba per andarsene belli scoperchiati in autunno inoltrato. Sono le tipiche reazioni dell'italiano frustrato, codeste. Ci dicono che il tenore di vita degli austriaci che votano in massa per partiti filonazisti o quasi è tra i primi del mondo, mentre qua si annaspa nella merda; e allora ecco che ritiriamo fuori 'o sole. Con la sua bella targa di Landeck nel Tirolo, ché Landeck vuol dire "angolo del Paese" e qui siamo invece in un angolo del mio, di paese, fanculo a voi, a Cecco Beppe, a Waldheim e a Haider. Davvero i classici tre minuti di pattume cerebrale, non c'è che dire; succede. Tanto più che chiunque, di fronte a una macchina del genere, non esiterebbe a dire: "bell'oggettino".
Eccoci quindi di fronte alla classica BMW 318i Cabrio (o E30 Cabrio) che ha rappresentato un "oggetto del desiderio" negli anni '80 e '90. Rossa fiammante come di regola negli anni di strònzio.
E lo sapete cosa m'è venuto a mente un momento dopo, con un ghigno sataniko? Che proprio questa macchina, e dello stesso colore, è quella che fa una bruttissima e meritatissima fine nell'indimenticabile scena finale del film di Daniele Lucchetti Il Portaborse, interpretato da Nanni Moretti e Silvio Orlando. Uno dei film più azzeccati sull'Italia craxiana, che precedette di poco (è del 1991) la sua fine ingloriosa con gli scandali di Tangentopoli. Quel che è venuto dopo, beh...lasciamo perdere, vah. Non vi ricordate la scena finale di quel film, dove Silvio Orlando e Giulio Brogi distruggono letteralmente a mazzate (da golf) la macchina simbolo-di-potere regalata dall'onorevole Botero (Nanni Moretti), dopo aver rivelato con un esemplare antidiluviano di telefono veicolare (allora privilegio di pochissimi) il tema letterario per l'esame di maturità?
Beh, riguardatevela. Sappiate solo che, mentre fotografavo la macchina, sognavo anche io di pigliarla a mazzate. Una soddisfazione immensa!