mercoledì 8 febbraio 2012

Le avvventure di INSCO a Milano



Sulle trasferte del nostro amatissimo & biondissimo INSCO si potrebbero scrivere parecchi libri, sicuramente più di successo -che so io- dell'autobiografia del pallonaro De Canio o delle ultime ricette di Antonella Clerici. Dove lo trovate uno che, in piena Teheran e coi suoi biondi e lunghi capelli all'aria, viene scambiato per una donna senza chador e rischia d'essere arrestato e, forse, fucilato sul posto dai simpatici bassigi, o pasdarân, o che diavolo sarân in quel cazzo d'Irân? E dove uno che, nello stesso Iran (paese nel quale, secondo la sua stessa testimonianza, l'omosessualità si taglia a fette), viene concupito a ripetizione per farsi foto assieme a bei ragazzi del posto (foto vestite, sia ben chiaro!). Bah! Comunque sia, le trasferte INSCO non le fa solo in Iran, nell'Assurdistan e nella Transnerchia del Sudovest; a volte, perlopiù per lavoro, si reca anche in posti più selvaggi di quelli, tipo ad esempio Milano. E poiché oramai da alcun tempo INSCO s'è scoperto treggista (e, debbo dire, con la sua bravura fotografica sarebbe un treggista di prim'ordine se vi si dedicasse in pianta stabile), soltanto lui poteva scovare a Milano una Fiat 1100 TV degli ultimi anni '50 (o dei primi anni '60) targata Palemmo. O meglio: ritargata Palermo, ohimé. Malefiche reimmatricolazioni!